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La prima corsa di Enzo Ferrari, una storia che è quasi un romanzo

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Epoca

La prima corsa di Enzo Ferrari, una storia che è quasi un romanzo

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Gian Paolo Maini, un giovane giornalista originario di Spilamberto (MO) ha scelto, come argomento per il suo primo libro, di raccontare la vita di un suo straordinario concittadino: il marchese Lotario Rangoni Macchiavelli, rampollo di una famiglia di latifondisti conosciuti in tutta l'Emilia non foss'altro perché, in provincia di Modena, il nome 'Rangone' (in quanto insistente sui terreni della famiglia) accompagna quello di svariati paesi.
Classe 1913, uomo elegantissimo, amante della bella vita e particolarmente ardimentoso amava mettere alla prova il suo coraggio al volante delle macchine da corsa ed ai comandi degli aeroplani militari: passione, quest'ultima, che gli è costata la vita nel 1942, a soli ventinove anni.
Quella per le corse lo portò invece, inevitabilmente vista anche la vicinanza geografica, ad incontrare un già maturo Enzo Ferrari che stava gettando le basi della sua attività di costruttore: un periodo della sua vita meno noto che Maini porta opportunamente alla luce immergendolo in maniera molto suggestiva nel contesto del modenese nel periodo immediatamente prebellico.
Quando, siamo nel 1940, ebbe luogo quell'edizione anomala della Mille Miglia, disputatasi nel triangolo stradale Brescia – Cremona – Mantova; alla partenza c'era anche Rangoni con uno dei due esemplari della prima creazione di Enzo Ferrari: la Auto Avio Costruzioni 815.
Come è noto, il Drake, non fu nella possibilità di battezzare col suo nome questa vettura a causa di clausole contrattuali legate al suo abbandono della squadra corse dell'Alfa Romeo.
Una delle due vetture, quella guidata da Alberto Ascari, è ancora esistente e fa parte della collezione Righini di Panzano (MO) mentre quella del 'marchese volante', leggermente diversa e rifinita in maniera più lussuosa come si addice a un nobile, è sparita e nessuno sa esattamente in che modo.
Questo piccolo mistero, i caratteri dei due protagonisti, le atmosfere di quegli anni, la nobiltà, gli umili comprimari: tutto è descritto efficacemente ed amalgamato con sapienza affinché questa bella storia assuma i contorni di un romanzo e, complice la scorrevolezza dello stile dell'autore, diventi un libro da leggere tutto d'un fiato.

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