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È l'era dell'auto-mobile

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SEMPRE CONNESSI

È l'era dell'auto-mobile

  • –di Mario Cianflone

L'automobile non è più il regno della disconnessione, il luogo dove le comunicazioni cessavano e salendo a bordo sembrava di ritornare indietro nel tempo quando l'internet mobile non esisteva e al limite c'erano i telefonini con il "wap". Ora le auto sono connesse e offrono servizi online che spaziano non dalle informazioni georeferenziate (e condivisibili sui social network) alla musica in streaming fino alla teleassistenza (la piattaforma europea eCall sarà attiva nel 2015) e alle ormai tante scatole nere (Allie di Allianz per esempio) che, direttamente collegate sulla rete dati della vettura, la cosiddetta Can (Car area network), analizzano lo stile di guida, velocità e percorsi e fanno risparmiare sull'assicurazione. E in questo ambito Nòva è in grado di anticipare che Vodafone lancerà nelle prossime settimane Drivexone, un servizio sviluppato in seno all'incubatore di innovazione dell'operatore inglese, che grazie a un modulo dati che si innesta nella presa diagnostica (Odb II) tiene sotto controllo lo stato della propria vettura, monitorandola da remoto con il proprio smartphone. Si potranno verificare per esempio i tempi, le distanze, le velocità medie, controllare in ogni momento la posizione della propria auto e come e dove sia stata utilizzata ricevendo notifiche.
L'auto connessa è ora a un giro di boa nella sua evoluzione sulla scia delle rete 4G e di interfacce utente più moderne e vicine al mondo dei tablet e degli smartphone. Infatti, vetture di ultima generazione, come per esempio la Citroën C4 Picasso, hanno detto addio ai pulsanti fisici per scommettere sui display touch. Altre case invece preferiscono affidarsi a sistemi più tradizionali o a una pluralità di soluzioni di input come nell'ultima edizione di Opel Insignia dove il sistema di infotainement (con sistema operativo Android) si comanda a dito oppure con una manopola multi funzione o con un touchpad stile notebook. Insomma a ciascuno il suo. L'importante è garantire la sicurezza perché quando si guida non si può giocare e gli occhi devono stare sulla strada. Non a caso, Mercedes sta studiando l'integrazione tra il proprio sistema Command Online e i Google Glass per offrire, tramite un'interfaccia ottimizzata connettività "always on" all'utente: a bordo e fuori della vettura. Tante le funzionalità: portare passo dopo passo il conducente dove è stata parcheggiata l'auto, vedere le indicazioni del sistema di navigazione senza distogliere lo sguardo o gestire i brani musicali. Questo è solo un esempio di frontiera nell'ambito del cruciale tema dell'integrazione tra auto e dispostivi personali. L'obiettivo di molte case è, infatti, fare in modo che gli schermi Lcd in plancia diventino dei monitor che replicano le funzioni delle app residenti sugli smartphone, adattando l'interfaccia alle esigenze tipiche dell'uso in auto.
Due settimane fa è stata svelata la nuova generazione della Mini dotata di sistemi di infotainment (Mini Connected) che fanno leva su un jumbo display da 8.8 pollici (non touch) e sono compatibili sia con iPhone sia, finalmente con Android. Previste tante Mini App sviluppate per accedere a servizi online che spaziano dalle web radio e streaming musicale con Audible, Aupeo!, Deezer, Stitcher, Napster/Rhapsody e TuneIn (manca Spotify) fino all'utilizzo a bordo dei social network con Facebook, Twitter, Foursquare e Glympse. Ma non solo la funzione Dynamic music consiglia quale musica riprodurre in base allo stile di guida, sempre grazie all'integrazione tra lo smartphone.
La nuova piccola inglese sfrutta la tecnologia della casa madre Bmw che ha da poco rinnovato la piattaforma ConnectedDrive mettendo a disposizione uno store online con app scaricabili direttamente dall'auto e servizi in cui rientrano il riconoscimento vocale per dettare e-mail e Sms o il concierge virtuale che indica l'hotel o il ristorante più vicino inviando i riferimenti al navigatore. L'evoluzione vede a partire dagli Usa nuove app come Laptimer per la telemetria e Amazon Cloud Play.
Pe rimanere nel lusso alla tedesca, l'ultima generazione di Audi connect offre supporto alle reti 4G e servizi Internet targati Google (Earth e Street View) fruibili direttamente dall'abitacolo. La casa dei quattro anelli sta studiando i pagamenti wireless dei parcheggi direttamente dalla vettura e sta conducendo sperimentazioni pilota nella sua sua città di Ingolstadt.
Non si deve credere che solo le auto premium siano connesse. Di fronte vi è un mercato che nel 2018 (secondo uno studio di Gsma) ammonterà a 40 miliardi di euro, il triplo di dello scorso anno. E nella partita, infatti, ci sono non solo i soliti blasonati tedeschi, ma anche generalisti come Ford. La casa dell'ovale blu, infatti, ha creato un kit di sviluppo Sdk per ampliare le funzionalità del sistema Sync che conta grazie alla estensione AppLink 2.0 su un catalogo di app che comprende tra le altre Spotify e Kaliki Audio Newsstand (riproduzione vocale di articoli di giornali e riviste). Nei prossimi mesi la piattaforma Ford si arricchirà del controllo vocale verrà dotata di servizi cloud.

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