L'auto classica che questa volta desideriamo proporre per l'uso quotidiano ha una serie di prerogative incredibili, se non la si esamina con attenzione e, soprattutto, un grado di 'modernità' che definiremmo unico per un modello nato nel 1989.
In primo luogo il coefficiente di penetrazione aerodinamica: il Cx, vero 'culto' attuale nell'ottica dell'abbassamento dei consumi, che nella versione base dell'Opel Calibra si limita ad un mirabolante 0,26: un valore alla portata di pochissime auto attuali.
Il motore di punta, poi, è un modernissimo bialbero a 16 valvole di due litri che sviluppa 150 CV, sufficienti per sfiorare i 230 km/h con consumi, nell'uso normale, contenutissimi: cinque stelle di 'Quattroruote' nella voce 'consumo' in seguito ai 13 km/l ai 130 km/h autostradali ed i circa 8 litri/100 km in media, compreso l'uso urbano.
Al raggiungimento di questi risultati cooperano anche due retaggi del passato che consiglieremmo alle Case di rispolverare: la massa contenuta sotto i 1.200 kg in ordine di marcia e gli pneumatici di larghezza 'umana' (205 mm) che, aiutati dalla spalla 'alta' (/55), consentono oltretutto un assorbimento delle asperità ed un silenzio in marcia oggi dimenticati.
Allestita sul pianale della berlina Opel Vectra, la Calibra non è particolarmente compatta, sfiorando i quattro metri e mezzo, ma è il prezzo da pagare per quattro comodi posti in cabina con la relativa possibilità di portarsi dietro i bagagli per tutti; un vano, questo dei bagagli, che può ospitare quindi comodamente anche eventuali serbatoi per impianti di alimentazione anti blocchi del traffico (il mero consumo, come detto, ne sconsiglierebbe l'installazione) che il motore mostra, addirittura, di gradire.
Oltre a questa versione 16V, fu immediatamente disponibile anche quella con le sole due valvole per cilindro e 115CV: una proposta che consentiva un risparmio sul prezzo di listino del venti per cento ma che oggi appare sconsigliabile in quanto offre di meno, rispetto alla 16V, in ogni settore e non offre alcun tipo di economia.
Nel 1991 la Opel, approfittando di avere in listino un coupé di cotanto spessore, decide di offrire al pubblico una 'quasi supercar' sovralimentando il 16V fino a fargli sviluppare 204 CV ed accoppiandolo poi ad un cambio a sei marce e ad un sistema di trazione integrale (altra tendenza odierna di alcune marche 'premium'); i 250 km/h sono così raggiungibili assieme ad un tempo inferiore ai sette secondi da 0 a 100 km/h: anche questa versione riscuote lusinghiero successo portando, forse per la prima volta, prestazioni di questo livello alla portata del grande pubblico.
Un acquisto che oggi consigliamo di effettuare con enorme cautela poiché la complessità meccanica di questa auto può portare, se bisognosa di cure, a costi assolutamente fuori logica per una vettura di questo tipo; un'eccezione a quanto detto può essere rappresentata dagli appassionati del 'tuning' che con essa possono disporre, a costi contenuti, di un'ottima base per elaborazioni anche molto spinte. Da consigliare caldamente a tutti, invece, le 'Color Edition' 16V del 1993 offerte, come lascia intuire il nome, in colori particolari e dotate di lussuosissimi interni in pelle nera o beige, a seconda del colore della scocca, e di cerchi in lega di disegno specifico.
Difficile da trovare, ma che vale la pena cercare anche all'estero dove è più diffusa, la 2.5 V6 nata nel 1994 e quindi presto defiscalizzabile; il suo setoso motore la rende, infatti, una scelta da intenditore: ancora più veloce della 16V, appena più assetata, priva delle complicazioni costruttive della 16V Turbo 4x4, è la Calibra definitiva; qualcuna è stata comprata anche dagli italiani a partire dal 1995. Cercatela anche se per un anno dovrete pagare il bollo: è una macchina straordinaria.
I prezzi: dai 3 ai 6.000 Euro per esemplari buoni; un consiglio: godetevele senza remore, la rivalutazione non è prevista.
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