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La straordinaria vita di Maria Antonietta Avanzo, la "baronessa"…

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INDOMITA

La straordinaria vita di Maria Antonietta Avanzo, la "baronessa" delle piste

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Si tratta dell'opera prima di Luca Malin, graphic designer, nato e cresciuto a Rovigo, appassionato di storia dell'automobile; ed ha anche la responsabilità di dare inizio a questa nuova collana di opere denominata 'Obliovìomachìa' che, come dichiarato fin dal proprio nome (dal greco: oblivium = dimenticanza e màche = battaglia), si propone di ridare luce a fatti, persone e luoghi dimenticati.
La figura di Maria Antonietta Avanzo, per la verità, non è propriamente sconosciuta per chi è appassionato di automobili; per quanto le sue gesta più importanti siano da collocare in un periodo ormai molto lontano sono troppo importanti e sono ormai indelebilmente nella storia.
Cionostante l'opera di Malin, grazie anche a due sue prerogative oggettive: l'essere rodigino come Avanzo ed avere libero accesso alla copia originale del suo diario 'La mia vita a 100 all'ora' conservata presso la Biblioteca della Donne di Bologna, è fonte di notizie poco conosciute e gustose curiosità sul personaggio e sulle sue vicende, tale da renderla di piacevolissima lettura.
Calati nella mondo dei possidenti terrieri, da cui proveniva la protagonista, nel polesine dei primi anni del secolo scorso, si viene a sapere che Avanzo non era una 'vera' baronessa, come da leggenda, non essendo nobile né il padre Giuseppe Bellan né il marito Eustachio Avanzo; marito da cui si separerà presto e, di nuovo libera, scopriamo ebbe un intenso carteggio con Gabriele d'Annunzio, notoriamente sensibile alla bellezza muliebre, dote di cui Maria Antonietta non era priva.
Come non lo era la sorella Elettra: diventerà la madre del regista cinematografico Roberto Rossellini che, come sappiamo, erediterà dalla zia la passione per le corse in automobile.
Lei cominciò a disputarle nel 1920, a trentuno anni di età, e continuò fino allo scoppio della guerra, ormai cinquantenne ma ancora molto competitiva; guidò modelli leggendari dell'Alfa Romeo e della Maserati ma quella che più ci ha impressionato è la Packard '299': un modello del 1919 con motore a dodici cilindri di quasi cinque litri senza, come consuetudine del tempo, freni anteriori.
Non un'auto molto 'femminile' ma, d'altronde, e questo è abbastanza noto, Avanzo tentò anche di qualificarsi per la 500 Miglia di Indianapolis del 1932; non vi riuscì ma, anche il solo provarci, è indice di un coraggio non comune.
La storia di questa ed altre innumerevoli vicende si possono trovare in questo libro, molto curato anche dal punto di vista grafico, insieme con decine e decine di foto e documenti inediti che faranno la gioia di qualsiasi 'curioso' della storia; dell'auto e non.

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