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Dongfeng entra in Peugeot. I francesi varano l'aumento di capitale

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INDUSTRIA

Dongfeng entra in Peugeot. I francesi varano l'aumento di capitale

  • –dal nostro corrispondente Marco Moussanet

Al mercato non piacciono le modalità dell'aumento di capitale di Psa (Peugeot-Citroen), decise ieri sera da un lungo consiglio di amministrazione (quattro ore e mezza). Il titolo del gruppo ha infatti iniziato la seduta in ribasso del 6%, primato negativo in una Borsa parigina in sostanziale pareggio.

Stando alle indiscrezioni, non confermate ufficialmente, il vertice di Psa avrebbe deciso che l'aumento, nell'ordine dei tre miliardi, si svolgerà in due parti. La prima con un'emissione di circa 1,5 miliardi riservata al partner cinese Dongfeng (con cui Psa ha una joint venture alla quale fanno già capo tre stabilimenti, mentre un quarto è in arrivo) e allo Stato. La famiglia Peugeot dovrebbe a sua volta partecipare con circa 100 milioni alla seconda emissione. Con il risultato che alla fine dell'operazione – la quale dovrebbe essere annunciata appena prima della presentazione dei risultati finanziari 2013 (il prossimo 19 febbraio) o addirittura in contemporanea – ci dovrebbero essere tre azionisti (Dongfeng, Stato e famiglia) sostanzialmente alla pari, con circa il 14% ciascuno.

E' ovvio che questa impostazione porrà problemi di governance: il futuro presidente (sembra scontato che i Peugeot, per la prima volta nella storia, perderanno la guida della società) dovrà infatti mediare fra i tre grandi soci. Per quel ruolo si parla di Louis Gallois (l'attuale membro del consiglio in rappresentanza dello Stato, ex numero uno di Eads, arrivato insieme alla garanzia pubblica da sette miliardi concessa alla banca captive del gruppo) e di Jean-Louis Beffa (ex presidente di Saint-Gobain e l'uomo forte della banca Lazard in Cina).

Al mercato non piace neppure il prezzo che sarebbe stato stabilito per l'aumento: tra i 7,5 e gli 8 euro, inferiore del 35% a quello di venerdì scorso in Borsa.
Sull'andamento del titolo hanno infine pesato i dati sulle vendite, comunicati questa mattina. Al netto dell'azzeramento delle forniture di vetture in kit all'Iran, sono diminuite l'anno scorso dello 0,1%, a 2,82 milioni. Ma con un tonfo in Europa, dove Psa ha perso il 7,3% su un mercato in calo dell'1,6%, portando la sua quota dal 12,7% all'11,94%, rispetto al 13% previsto un anno fa.
Male anche la Russia, mentre il gruppo ha messo a segno un ottimo risultato (+26%) proprio in Cina, diventato ormai il primo mercato per valore del costruttore francese.

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