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Vent'anni fa nasceva la Fiat Coupè, una supercar da mettere in…

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Epoca

Vent'anni fa nasceva la Fiat Coupè, una supercar da mettere in collezione

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

In attesa di consuntivi commerciali che confermino i pronostici, un importante risultato quest'auto lo ha già ottenuto: quello di riportare al lavoro circa 300 operai': questo raccontava un prestigioso mensile specializzato nel maggio di venti anni fa riferendosi alla nuova Coupé della Fiat.
Come sarebbe bello leggere le stesse notizie oggi....in attesa noi intanto parliamo di questo modello, che quest'anno raggiunge lo status di storico (la commercializzazione iniziò nel febbraio 1994), iniziando con il sottolineare che anche quello non fu un anno facile per il mercato dell'auto ma che, nonostante questo, bastò la presentazione di una vettura valida ed accattivante per dare luogo ai benefici che abbiamo ricordato.

Una ricetta abbastanza semplice, quindi: speriamo che, chi ha orecchie per intendere, intenda.
La gamma della Fiat Coupè, al debutto, è quanto di più semplice si possa concepire, pur rispondendo pressoché totalmente alle esigenze di chi si rivolge ad una svelta due porte a quattro posti; due i motori due litri a quattro cilindri presi dalla banca organi del Gruppo: aspirato da 139 CV e Turbo da 190 con prestazioni che vanno, complice la leggerezza della scocca concepita partendo dal pianale della Fiat Tipo, da brillanti ad esuberanti.
Due anche le opzione relative agli allestimenti: 'normale' e 'Plus' che offre in più condizionatore di serie ed interno in pelle; straordinario, per una Fiat (ci sia concesso), il grado di finitura: figlio, con ogni probabilità, dell'assemblaggio effettuato presso la Pininfarina.

Indubbiamente affascinante, poi, la linea: una delle realizzazioni più felici e meno 'tormentate' di Chris Bangle che si avvale, comunque, di un paio di intuizioni veramente geniali: il cosiddetto 'cofango' (cofano e parte dei parafanghi anteriori si sollevano insieme a facilitare l'accesso alle parti meccaniche) ed i due 'baffi' sui passaggi ruota: una sorta di autografo dello stilista californiano.
Piacevole, anche se non sappiamo se dovuto alla stessa mano, l'uso di plastica in tinta vettura a decorazione di plancia e pannelli porta con un richiamo esplicito ai nostri migliori anni '60; un'idea che si è rivista anche sulla Fiat barchetta per poi sparire: peccato.
Il grande successo induce la Fiat ad allargare la gamma della Coupè, con la versione 1,8 dotata del motore da 131 CV della barchetta, nel marzo 1996 e ad aggiornarla in ottobre dello stesso anno sostituendo i due litri con i nuovi cinque cilindri nati per equipaggiare la Lancia Kappa; oltre a conferire una rotondità di funzionamento ed un'elasticità simili a quelle di un sei cilindri, queste unità elevano la potenza dell'aspirato fino a 154 CV e quella del Turbo a 220.

A questo punto le prestazioni sono 'esagerate': oltre 250 km/h ed uno 0-100 da 6,5 sec; la base ideale per rendere preziose le serie speciali 'Limited Edition' del 1998 e 'Turbo Plus' del 1999 che, tra tante varie amenità, forniscono al cliente un superfluo (ma molto 'trendy') cambio a sei rapporti ed un impianto frenante della Brembo degno di un'auto da corsa.
Queste possono essere le versioni da cercare per scopi collezionistici: si tratta della Fiat più prestazionale della storia ed avrà certamente un significato in futuro; per l'uso quotidiano consigliamo invece la cinque cilindri aspirata: compendio insuperabile di compattezza, prestazioni, linea, comfort, esclusività, piacevolezza di guida.
Ottenibile in bellissimi colori metallizzati e con l'interno in pelle, è un'automobile in grado di accontentare anche gli appassionati più esigenti.
Abbiamo lasciato le quattro cilindri per ultime solo perché le cinque sono così straordinarie e non certo per demeriti loro; certamente la Turbo quattro è molto più scorbutica della cinque ma, per alcuni, la cosa può persino essere divertente; e poi non si dimentichi che, se si vuole rientrare in regime di esenzione fiscale, per ora sono le uniche scelte possibili.
Sotto i cinquemila Euro se ne possono trovare di molto ben conservate anche se non è facilissimo perché spesso venivano elaborate e deturpate da kit estetici di pessimo gusto; facili ed economiche da mantenere, siamo sicuri non siano un cattivo investimento.

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