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Buon compleanno a Sandro Munari, «Il Drago» dominatore dei rally

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AUTOMOBILISMO

Buon compleanno a Sandro Munari, «Il Drago» dominatore dei rally

  • –di Mattia Losi

Scrivere di Sandro Munari, detto «Il Drago», è facile: basta elencare le vittorie collezionate in carriera per riempire qualche pagina. Al tempo stesso è difficile, difficilissimo: perché le tante vittorie non spiegano l'uomo, che ha saputo costruire cose straordinarie anche dopo l'epoca d'oro delle corse.

In quanto sanno che è stato team manager dell'Alfa Romeo in Formula Uno, nel 1985? Che è stato l'ideatore del Motor Show, prendendo spunto da un'esposizione di auto da corsa visitata a Lugano su invito di Clay Regazzoni? Che ha lavorato per dieci anni in Lamborghini, risolvendo anche problemi tecnici come quello del surriscaldamento dei freni della Diablo SV?

Che Munari fosse un tecnico eccellente lo sapevano tutti, fin dal tempo dei rally. Le sue macchine erano facili da riconoscere perché non erano mai maltrattate, sembrava che avessero fatto un tratto di autostrada invece di affrontare terra e polvere nelle prove speciali. Le sue indicazioni erano sempre precise, consentivano interventi mirati.

Un giorno un capo meccanico della Squadra Corse Lancia stava impazzendo sul motore di una Fulvia HF per un rumorino impossibile da individuare. Il Drago, che passava lì vicino, gli disse senza fermarsi: «C'è un bullone della bancata allentatato di mezzo giro». Sguardo perplesso del meccanico che comunque, dopo tanta fatica inutile, fece un controllo: il bullone era davvero allentato, ovviamente di mezzo giro.

Sandro Munari è entrato nella leggenda delle corse per le vittorie, prima fra tutte quella di Montecarlo nel 1972 quando insieme all'inseparabile Mario Mannucci portò per prima al traguardo la vecchia Fulvia HF a cui nessuno dava possibilità di successo. Fu un trionfo, ma quello che ancora oggi Il Drago rivendica con orgoglio è l'aver costretto la Fiat, con la vittoria di quell'anno, a riaprire le linee di produzione della Fulvia Coupé riportando al lavoro centinai di operai. Un successo per lui ancor più grande del Montecarlo e della Coppa Internazionale costruttori, l'attuale campionato mondiale, che la Fulvia avrebbe ottenuto quell'anno.

Dai racconti, dagli aneddoti raccolti qua e là parlando con chi lo ha conosciuto bene, dagli sguardi di ammirazione che gli appassionati regalano quando sentono il suo nome si capisce che è stato molto più di un pilota. Un uomo, duro con sé stesso prima che con gli altri, con in testa sempre e comunque un solo obiettivo: il massimo.

Ha vinto tantissimo nei rally, dove ha portato più volte la Lancia alla conquista del titolo mondiale, ma quando ha provato la velocità pura è riuscito comunque a mettere il muso della sua macchina davanti agli altri. Ha sfiorato la Formula Uno con la Williams, nel 1973. Possiamo immaginare cosa abbia perso il mondo dei Gran Premi, ma sappiamo per certo cosa ha guadagnato quello dei Rally: subito dopo sono venuti gli anni della Stratos, del dominio assoluto, sempre in coppia con Mario Mannucci.

Nel 1977 ha vinto la Coppa del mondo Fia piloti, istituita proprio quell'anno: oggi si leggerebbe «Campione del mondo piloti», un titolo che se fosse esistito prima Il Drago avrebbe fatto suo più volte.

Ci sono mille motivi per scrivere di Sandro Munari. Anniversari di vittorie entrate nella leggenda, di gare rimaste nella memoria dei tifosi, di strade ghiacciate affrontate con le gomme chiodate e la Fulvia messa di traverso come nessun altro riusciva a fare.

Ci sono mille motivi ma oggi, 27 marzo, lo facciamo per augurargli buon compleanno: 74 anni vissuti di corsa, veloci come una Stratos, aggrappati ai valori veri della vita come le ruote della Fulvia HF, che trionfava quando tutti gli altri sapevano solo volare fuori strada.

L'ultima gara, quasi vent'anni dopo il ritiro, l'ha corsa per curiosità e divertimento a 56 anni, nel settembre del 1996: la cronoscalata Trento-Bondone, alla guida di una Ford Escort Cosworth con i colori del Jolly Club, gli stessi dell'esordio. Classifica del Gruppo A: primo Sandro Munari, dietro tutti gli altri. Buon compleanno Drago, di cuore.

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