Motori24

In sella alla moto da fuoristrada elettrica made in Italy

  • Abbonati
  • Accedi
PROVA GREEN

In sella alla moto da fuoristrada elettrica made in Italy

  • –di Leslie Scazzola

Tacita è una nuova realtà italiana con sede a Torino che progetta e costruisce moto elettriche dedicate al fuoristrada impegnativo. L'Azienda Tacita srl nasce ufficialmente nel 2011 da un'idea di Pierpaolo Rigo, imprenditore piemontese con una grande passione per l'offroad, che decide di affidare all'Attività il nome della dea muta degli inferi che nella mitologia romana impersonificava il silenzio. Il progetto della moto, declinato in tre versioni distinte, ovvero Cross, Enduro e Rally, prende il via però nel 2009, con la precisa volontà di creare moto elettriche orientate alle discipline fuoristradistiche più impegnative: per fare questo, la lunga fase di sperimentazione e collaudo ha portato a circa 4 anni di lavoro impegnativo, sfociato solo ora nella presentazione dei tre modelli definitivi: T-Re, T-Rc e T-Rr. Siamo saliti in sella alla versione da enduro della moto italiana, fresca di collaudo da parte dell'istituto di certificazione Dekra ed in procinto di ottenere l'omologazione per la libera circolazione su strada. Una moto estrema nella componentistica e rifinita in ogni dettaglio, realizzata totalmente in Italia e dal prezzo esclusivo: si va infatti dai 19.436 euro per il modello Cross e si arriva a 30.379 euro per la versione Rally più accessoriata, passando per diverse possibilità di allestimenti e dotazioni in termini di batterie e componenti. Le consegne partiranno dal prossimo giugno.

Come è fatta la Tacita T-Re: cambio a 5 marce meccanico e ciclistica sviluppata ad hoc
La T-Re e le altre versioni Tacita adottano un motore elettrico di tipo asincrono trifase a corrente alternata realizzato con pregiati componenti in alluminio Anticorodal ricavati dal pieno. Il sistema di raffreddamento del propulsore e del controller è a liquido con radiatori in alluminio, al fine di stabilizzare le temperature di esercizio e consentire la migliore efficienza. La potenza nominale è di 9 kW che diventano 27 kW per il valore di picco, con una coppia massima pari a 60 Nm e un regime di rotazione che arriva a 8.000 giri. Le mappature del motore sono due, selezionabili tramite un pulsante posto sul blocchetto elettrico sulla sinistra del manubrio: Sport, per ottenere il massimo delle prestazioni, oppure Eco, con curve di coppia e potenza inferiori al fine di un minore impatto con il terreno e maggiore autonomia delle batterie. Gli accumulatori offrono circa 2.000 cicli di ricarica e sono di tipo litio-polimero: fornite dalla Coreano Kokam, questi componenti hanno una densità energetica superiore (167 Wh/Kg) ed un peso minore rispetto ad altre tipologie di batterie (ad esempio quelle al piombo o ancora quelle litio-ferro-fosfato) e offrono il vantaggio di non avere "effetto memoria". Tre le modalità di ricarica: il caricabatterie portatile (da 1 kW), l'opzionale per la ricarica veloce da utilizzare in postazione fissa (3 kW) e la ricarica T-Station, creata appositamente da Tacita e che offre le medesime modalità operative della ricarica effettuata tramite la rete elettrica. Non manca ovviamente un BMS dedicato per il monitoraggio e la gestione delle celle di potenza. Per quanto riguarda l'autonomia, attualmente il vero "tallone d'Achille" per i veicoli elettrici, si va da 30 minuti nell'impiego più esasperato (ad esempio in gara) fino a 2 ore nelle situazioni meno impegnative, come il fuoristrada amatoriale . Diversi allestimenti per il pacco batterie portano come conseguenza significativi variazioni in termini di capacità di accumulo e tempi di ricarica. La T-Re 5.3 oggetto del test ha una capacità massima di 5,3 kWh. I tempi di ricarica sono circa 1 ora e 50 minuti Full Charge da riserva con caricabatteria da 3 kW oppure 5 ore e 30 minuti Full Charge da riserva con caricabatteria da 1 kW. La T-RE è dotata di un sistema di recupero dell'energia in frenata disinseribile che nella guida svolge anche una funzione simile a quella del freno motore, modulabile nell'intervento tramite la frizione con comando idraulico. Raggiunto un livello minimo di carica, pari a circa il 20%, il sistema limita la potenza assicurando una percorrenza di circa 10 km per consentire la marcia fino al punto di ricarica.

La scelta del cambio a 5 rapporti è dettata dalla ricerca delle massime performance in accelerazione e spunto, così da ottenere un'erogazione sempre pronta e disponibile. Le prestazioni sono indicativamente equiparabili a quelle di una 250 4T endotermica. Inoltre, la trasmissione con cambio meccanico assicura anche un migliore bilanciamento della spesa energetica rapportata alle prestazioni, garantendo di fatto una migliore autonomia. La ciclistica della Tacita T-Re si basa su un telaio in acciaio monotrave e sospensioni specialistiche totalmente regolabili. Dopo i primi test sul motore, effettuati con un telaio di derivazione Yamaha WR250, i progettisti si sono concentrati su una struttura creata appositamente per il motore elettrico, tenendo conto del posizionamento delle batterie al fine di mantenere il baricentro basso senza inficiare la distribuzione dei pesi ottimale. Il monoscocca posteriore è un autoportante in alluminio con trattamento di anodizzazione. L'impianto frenante vede un disco flottante anteriore da 270 mm di diametro abbinato ad un uno posteriore da 220 mm. L'impianto di illuminazione è a LED, mentre la piccola strumentazione, oltre alle informazioni classiche, prevede un sistema che sfrutta lo smartphone per dialogare direttamente con la casa madre.

In sella: una moto da competizione con "rombo" urbano
L'impostazione in sella è quella classica di una moto da fuoristrada estremo, con solo le ginocchia leggermente divaricate a causa dei convogliatori anteriori più larghi del normale. Un discorso a parte per l'altezza di sella (davvero esagerata) per la quale però i tecnici hanno assicurato un abbassamento di circa 3 cm per i modelli regolarmente commercializzati. In folle il motore gira fluido e lineare, accompagnato da un sibilo che cresce di intensità ad ogni "sgasata" (72 db è il risultato dell'omologazione). Si aziona la frizione, si inserisce la prima e si rilascia il comando senza necessità di modulare l'azione, con la Tacita T-Re che comincia a muoversi solo una volta sollecitato il comando del gas. L'acceleratore è quanto di meglio mai provato su di un veicolo elettrico in termini di modulabilità e linearità nella risposta, restituendo un feeling immediato al pilota. Con la mappatura motore meno spinta, l'erogazione è fluida e trattabile, l'ideale per muoversi alle andature più basse, mentre con l'impostazione Sport la coppia fornita dal motore diventa istantanea, equivalente (se non addirittura superiore!) a quella di un modello a 4 tempi di media cilindrata utilizzato nel regime di coppia massima. Il propulsore sale di giri con grande rapidità e ad ogni cambio marcia corrisponde una spinta robusta ed immediata. Il cambio meccanico non è molto fluido negli innesti, come testimoniato da quale "sfollata" fuori programma, ma con gli stivali da fuoristrada è facile agire con decisione sulla leva e ovviare a questa caratteristica. Abbandonando l'asfalto e imboccato il primo sentiero di terra e pietre, la Tacita si arrampica con tutta la grinta e la rapidità che ci si aspetta da una offroad specialistica, evidenziando un carattere e una maneggevolezza davvero esemplari. I 150 kg di peso, indicativamente una ventina in più rispetto ad una moto tradizionale, vengono cammuffati egregiamente da una ciclistica solida e precisa, che trasmette al pilota una piacevole sensazione di controllo e sicurezza. Solo da fermo, complice anche la citata altezza da terra, le manovre non risultano agevoli, mentre una volta ripresa velocità la T-Re si dimostra capace di scontrarsi a muso duro con la più agguerrita concorrenza specializzata. L'utilizzo del sistema di recupero dell'energia in frenata va interpretato, tanto che per i primi chilometri è consigliabile disinserire il sistema. Una volta attivato, l'effetto è quello di un possente freno motore, che però aumenta la sua azione gradualmente durante la frenata, crescendo di intensità con il calare della velocità. Gli utenti più esperti dell'offroad, grazie anche alla modulabilità dell'intervento tramite il comando della frizione, potranno servirsene per stringere le al meglio le traiettorie in curva, sfruttando il suo effetto in fase di ingresso in curva assieme al freno posteriore, ma resta l'esigenza di un minimo di apprendimento dinamico. A proposito di frenata, potenza e modulabilità sono quelli di una moto nata per le competizioni, pertanto è difficile chiedere di meglio. Al momento non è disponibile una versione con Abs (sistema obbligatorio per tutte le moto e gli scooter a partire dal 2016) ma vista la tecnologia e l'impegno dello staff torinese c'è da credere che presto ci saranno novità anche in questo senso.

© Riproduzione riservata