Motori24

Alfa Romeo, Fiat studia lo scorporo

  • Abbonati
  • Accedi
INDUSTRIA

Alfa Romeo, Fiat studia lo scorporo

  • –di Andrea Malan

Nell'ambito del piano di rilancio dell'Alfa Romeo, Sergio Marchionne intende fare del marchio del Biscione una società separata, come è già oggi per Ferrari e Maserati. Lo scrive il periodico specializzato «Automotive News Europe». «Per rendere credibile il nuovo tentativo di rilancio del marchio – dice una delle fonti citate da Automotive News Europe – Marchionne deve rendere i conti dell'Alfa chiaramente visibili». A Torino, naturalmente, le bocche restano cucite – anche perché l'ultima parola sui piani spetta sempre «al Dottore», fino all'ultimo dettaglio e all'ultimo minuto (secondo Automotive News Europe, alla domanda se Alfa diventerà un'entità indipendente il numero uno di Fiat ha risposto «no comment»). Ieri il titolo Fiat ha chiuso in Borsa con un aumento (+0,29% a 8,515 euro) sostanzialmente allineato a quello del listino, dopo un'iniziale fiammata che l'aveva portato a guadagnare il 2 per cento.
Secondo Automotive News Europe Harald Wester, che già è amministratore delegato della Maserati (e chief technical officer del gruppo), guiderebbe allo stesso modo l'Alfa Romeo, che verrebbe dotata di un proprio conto profitti e perdite pubblico. Finora la Fiat non ha mai rivelato i conti economici dei singoli marchi all'interno di Fiat Group Automobiles (Fga), e gli analisti si sono esercitati nello stimare il passivo dell'Alfa Romeo (valutato a tre cifre in milioni di euro).
L'eventuale scorporo di Alfa Romeo da Fga è da un certo punto di vista un dettaglio tecnico: come dimostrano i casi di Ferrari e di Maserati (si veda l'articolo qui sotto), il grado di autonomia gestionale di un marchio è svincolato dalla struttura societaria. La maggiore autonomia per il Biscione sarebbe una mossa significativa in vista del rilancio: Alfa Romeo dovrebbe infatti essere un elemento essenziale dell'aumento di vendite e del miglioramento della redditività del gruppo di qui al 2018.
L'idea, insomma, si innesta nella nuova scommessa sui marchi di alta gamma che Sergio Marchionne dovrebbe presentare fra una settimana a Detroit. Un'idea che il manager ha sottolineato in misura crescente negli ultimi due anni, ma che circola in realtà – sotto forme diverse – fin da prima dell'arrivo del manager italo-canadese al Lingotto: è nel 2002, in piena crisi del gruppo, che si comincia a parlare di "polo del lusso" con Ferrari, Maserati e Alfa; il progetto rispunta poi nel 2005, anche se solo in forma di cooperazione industriale e tecnologica; in mancanza di investimenti significativi, però, le vendite di Alfa Romeo sono scivolate fino alle 74mila del 2013 – il livello più basso dagli anni 60 – rispetto a un obiettivo fissato nel 2010 per il 2014 di 500mila unità.
Il rilancio dovrebbe arrivare ora anche da un cooperazione più stretta con Maserati, che produce l'Alfa Romeo 4C e che sta collaborando (insieme a Ferrari) al team di un'ottantina di ingegneri che sta sviluppando a Modena una nuova architettura a trazione posteriore (un ritorno alla tradizione Alfa Romeo); questa verrà utilizzata per la berlina medio-grande Giulia, per l'ammiraglia (che potrebbe chiamarsi Alfetta), per uno o due SUV. I primi modelli arriverebbero sul mercato all'inizio del 2016, con le versioni più potenti che verrebbero equipaggiate da motori sviluppati a Maranello e prodotti negli impianti Fiat di Termoli o Pratola Serra (da cui esce il 1.750 cc che equipaggia la 4C). Per i dettagli bisognerà attendere ancora una settimana.

Alfa Romeo ritorna in America con la 4C

Alfa Romeo con la 4C ritorna in America

Il modello è la Maserati

Una mossa per convincere due tipologie di investitori

© Riproduzione riservata