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Addio a Sir Jack Brabham, tre volte Campione del Mondo

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Epoca

Addio a Sir Jack Brabham, tre volte Campione del Mondo

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Quando un tre volte Campione del Mondo di Formula Uno si addormenta serenamente nel proprio letto ad ottantotto anni, tutto il mondo dell'automobile deve osservare un minuto di silenzio per poi affrettarsi ad onorare la sua memoria; così facciamo anche noi con una punta di commozione.

Nato nel 1926 alla periferia di Sidney, Jack Brabham viene continuamente ricordato come l'unico pilota della storia della massima formula ad aver vinto il Campionato al volante di una macchina da lui costruita; e molto probabilmente rimarrà l'unico, aggiungiamo, visti capitali necessari oggi per costruire una monoposto F1 anche non di primo piano.

A lui accadde nel 1966, un anno di cambio di regolamento che portò finalmente i motori tre litri dopo un lustro di poco incisive 'vetturette' con motori di cubatura dimezzata; come tutti gli anni di transizione le carte sul tavolo vennero sbarazzate e la Ferrari, vincitrice dell'ultimo campionato con le 1,5 litri, si trovò in difficoltà nel mettere a punto la nuova macchina.

Jack Brabham, assemblando una monoposto molto maneggevole, riuscì a neutralizzare la scarsa potenza del propulsore Repco montato su di essa, derivato da un'unità Oldsmobile V8 di serie, ed a fare il vuoto dietro di sé vincendo il suo terzo titolo mondiale.

Ed è qui, a nostro avviso, che finora non si è sottolineato abbastanza la sua prodezza del 1959, quando si aggiudicò invece il primo della serie.

Alla fine del 1958 aveva, sì, vinto il campionato inglese di formula 2 ma non era comunque famoso e sognava ancora di diventare pilota d'aereo (abilità che ha coltivato per tutta la vita); trovò invece un posto nella squadra della Cooper al fianco di Bruce McLaren e, nientepopodimenoché, Stirling Moss, che era il favorito per la vittoria finale. Dopo le nove prove che costituivano il campionato 1959 il Campione del Mondo fu invece Jack Brabham; vinse solo due gare ma la eccezionale regolarità dei risultati gli consentì di primeggiare.

La particolare prodezza insita in questo risultato ci pare stia in due fatti straordinari: il primo è il passaggio da una monoposto da un litro e mezzo (la F2) ad una da due litri e mezzo senza alcuna necessità di adattamento da parte sua ed il secondo fatto è che Jack Brabham rimarrà certamente per sempre il primo pilota al mondo a vincere il campionato di F1 con una monoposto a motore posteriore. Oggi è difficile pensare che ciò faccia notizia visto che da allora è sempre stato così ma occorre non dimenticare le tante resistenze a passare a questo schema (i famosi 'buoi che spingono il carro' sembravano un'eresia) anche da parte di tecnici di grande valore; e non si può pensare che le primissime realizzazioni così concepite fossero vetture impeccabili nel loro comportamento.

Nel 1960, rotto il ghiacci, vince ancora e questa volta in carrozza: cinque vittorie ed un quarto posto in dieci gare; non proprio come Vettel o Schumacher ma quasi...
Tornando alla 'Brabham Cars' è bello ricordare che il buon Jack ebbe anche l'ulteriore soddisfazione di vedere un suo pilota, Denis Hulme, rivincere il campionato nel 1967 e, se la Ford non avesse deciso di fornire il proprio DFV Cosworth prima alla Lotus, chissà: forse la serie avrebbe potuto continuare tanto il telaio della Brabham BT 24 si era dimostrato efficace.

Nel 1970, a quarantaquattro anni e ancora competitivo, decide di abbandonare le corse e di lasciare la squadra al suo socio Ron Tauranac (la T della sigla BT che ha contraddistinto tutte le Brabham).

Sarà ospite assiduo e gradito, grazie alla sua innata simpatia, in tutte le più importanti occasioni in cui il motorismo celebra se stesso; lui ne è stato uno dei massimi rappresentanti del XX secolo.
Riposi in pace.

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