Un nuovo passo in avanti, l'ennesimo da quando a Mountain View hanno deciso, era l'ottobre del 2010, di misurarsi con la sfida di sviluppare l'auto che si guida da sola. Il progetto della Google self driving car ha registrato giusto di recente degli aggiornamenti importanti, legati alla capacità della vettura di muoversi in autonomia nel traffico cittadino (riconoscendo i movimenti di pedoni e ciclisti agli incroci), ed ora la compagnia fa sapere che sta costruendo dei (nuovi) prototipi "per capire come dovrebbero essere dei veicoli che si guidano completamente da soli".
Veicoli, che a differenza delle autonomous car viste finora, si potranno muovere senza la necessità di alcun intervento umano e non avranno un volante, nè il pedale dell'acceleratore o del freno. A guidare l'auto ci penseranno software e sensori. E premendo semplicemente un tasto (il pulsante di avvio, cui fa pendant quello di arresto) verremo trasportati dove vorremo seguendo l'itinerario del percorso su un apposito schermo.
Google parla di un passo importante verso il miglioramento della sicurezza stradale e la trasformazione della mobilità per milioni di persone. Per quanto riguarda il primo punto, il passo in avanti compiuto dagli ingegneri di BigG è stato quello di dotare i nuovi prototipi di sensori in grado di eliminare i punti ciechi e di rilevare oggetti in tutte le direzioni, ad una distanza superiore ai 200 metri e in condizioni di strade particolarmente trafficate con parecchi incroci. Anche la velocità, ridotta a 25 miglia orarie (circa 40km/h) va nella direzione della maggiore sicurezza.
Come sono fatte internamente le nuove Google car? Sicuramente non sono vetture di lusso, e quindi la loro dotazione a livello di comfort è ai minimi termini. Potranno comunque ospitare due passeggeri con uno spazio per gli effetti personali. L'intenzione della società californiana, si legge ancora nel post pubblicato sul blog ufficiale, è quella di costruire un centinaio di prototipi e, nel corso dell'estate, iniziare a testare le versioni iniziali (dotate di controlli manuali) di questi veicoli. Se non ci saranno intoppi di sorta, nell'arco dei prossimi due anni scatterà un piccolo programma pilota in California. Il primo passo, confidano in Google, per portare questa tecnologia nel mondo.
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