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Quadrifoglio Verde: l'emblema della sportività Alfa Romeo

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Quadrifoglio Verde: l'emblema della sportività Alfa Romeo

  • –di Massimo Mambretti

È davvero difficile stabilire con precisione storica l'origine del Quadrifoglio, disegnato in verde su campo bianco, che da più di 90 anni è il simbolo del mondo sportivo targato Alfa Romeo. Certo è che un Quadrifoglio molto simile a quello che campeggia sulle odierne 4C, Mito e Giulietta è presente nello stemma dell'Aeronautica Italiana, a sua volta ripreso dalla X Squadriglia da bombardamento Caproni impegnata in audaci azioni durante la prima guerra mondiale, a ideale suggello dello stretto legame dell'Alfa Romeo con l'universo dell'aeronautica.
In ogni caso, l'immagine del Quadrifoglio si lega all'Alfa Romeo nel 1923, quando, per primo, Ugo Sivocci decide di correre e, poi vince, la Targa Florio con questo disegno verniciato sul cofano della sua Rl. A questo punto, però, bisogno aggiungere che l'assenza di questo simbolo sull'auto di Sivocci nelle prove del gara premio di Monza dello stesso anno coincide con la tragica scomparsa di questo pilota. Questo evento ispira i compagni di squadra ad adottare il Quadrifoglio sulle proprie auto per onorare l'amico e collega, anche se evolvendo l'emblema originale racchiudendolo in un triangolo anziché in un quadrato per rammentare, con il lato mancante, la perdita di chi l'aveva fortemente voluto.
Da quel momento, quindi, il Quadrifoglio diventa il simbolo delle Alfa Romeo da corsa, declinato poi anche su particolari serie di vetture di produzione, a testimonianza del legame che unisce le vetture del Biscione quando le tecniche, le competenze e le innovazioni, introdotte con successo sui campi di gara, vanno a ricadere anche sulle vetture di tutti i giorni.
È il Quadrifoglio a risaltare sul rosso scuro della P2 di Brilli Peri quando nel 1925, sul circuito di Monza, trionfa nel primo Campionato Mondiale di corse automobilistiche; tale fu la gloria di questo successo, che anche il marchio Alfa Romeo cambiò, contornandosi di una corona di alloro che rimarrà a lungo anni sulla calandra di tutte le vetture Alla fine degli anni Venti è proprio il Quadrifoglio a distinguere in corsa le Alfa Romeo della casa madre da quelle gestite della Scuderia Ferrari, che aveva come simbolo il Cavallino Rampante. Nel 1950 e nel 1951 Farina e Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159 in vetta ai primi due campionati mondiali di Formula 1: il Quadrifoglio è sul tetto del mondo Negli anni Sessanta, poi, il Quadrifoglio adorna la versione da gara della Giulia, la T.I. Super, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell'Autodelta per diversi decenni: dalla TZ alla GTA, e per tutta l'epopea della 33, il Quadrifoglio è il vessillo di innumerevoli vittorie in ogni parte del globo, fino ai due ori iridati del 1975 della 33 Tt 12 e del 1977 della 33 Sc 12.
Prima delle strabilianti vittorie della 156 Superturismo, l'ultimo exploit di una vettura con il Quadrifoglio è del 1993, quando la 155 V6 Ti sbaragliando la concorrenza teutonica vincendo il Deutsche Touren-wagen Meisterschaft, alias Dtm.
Anche le Alfa Romeo di produzione hanno avuto il loro bel Quadrifoglio appiccicato sulla carrozzeria. Si tratta di modelli particolarmente performanti. Alcuni hanno il Quadrifoglio sulla carrozzeria senza che il nome della vettura ne venga influenzato (Giulia T.I. Super, Giulia Sprint Gt Veloce, 1750 Gt Veloce che lo aveva dorato, Alfasud Sprint), altri invece, dagli anni Settanta in avanti, portano Quadrifoglio nella loro denominazione come l'Alfasud T.I., la Sprint, versioni della 33, la 75 anche con la declinazione Usa, la Spider 2.0, la 164 declinatasi anche in Q4 grazie alla trazione integrale, la 155 Q4 sempre a quattro ruote motrici, la 145 e la GT. Ma il Quadrifoglio in versione dorata è stato adottato anche per l'Alfa 6, l'Alfasud, l'Alfetta, l'Alfa 33 e l'Alfa 90, oltre che in variante platino e argento per la Milano

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