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Il traffico e le code costano 5mila euro a famiglia

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Mobilità e Tech

Il traffico e le code costano 5mila euro a famiglia

  • –di Marina Terpolilli

Belle e invivibili, queste sono le città italiane secondo quanto è emerso da uno studio sulla mobilità urbana realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo, il Centro studi dell'ACI, dal titolo "Muoversi meglio in città per muovere l'Italia".
Congestione inquinamento e incidenti sono i mali che maggiormente affliggono le nostre città, in maniera molto superiore rispetto alle altre città europee dell'EU5 prese a confronto della studio coordinato da Ennio Cascetta, professore ordinario presso l'Università Federico II di Napoli e presidente del comitato scientifico della Fondazione. La mobilità in Italia è fortemente squilibrata e affidata soprattutto all'automobile, utilizzata per gli spostamenti dal 59% delle persone contro il 35% che rappresenta la media europea nei 5 maggiori stati dell'Unione. Uno squilibrio che diventa ancora più evidente se si prendono ad esempio le città più grandi la percentuale di Parigi (45%), Londra (36%) e Madrid (32%), diventa impietosa se si guarda a Roma (71%), Napoli (56,7%) e Milano (56,3%).


Considerando poi la tendenza dei cittadini di spostarsi appena fuori città i valori si prefigurano in netto aumento nei prossimi anni, complice la mancanza di infrastrutture. Dallo studio emerge quanto questo sia dovuto all'assenza di reti di trasporto con mezzi pubblici, metro e tram in primis, predominanti invece in altre città europee. Madrid, ad esempio ha una rete metropolitana superiore a quella di tutte le nostre città italiane messe insieme. Sono stati sufficienti 4 anni per realizzare gli ultimi 56 km di metropolitana (una lunghezza pari alla linea A più la B della Capitale), mentre a Roma ancora si sta trattando sulla terza linea, la C, ben lungi dall'essere ultimata. Qui si punta ancora sul trasporto su gomma, con un parco vetusto e costoso tanto che i ricavi coprono a malapena il 30% dei costi, al contrario di Londra dove si arriva all'80%.

La congestione del traffico nelle 6 città italiane più popolate, costa 5 miliardi l'anno, pari a 5.000 euro a famiglia, per 2,3 mld incide solo Roma (1.000 euro per ogni automobilista e 800 per utente di autobus) , ma anche Milano, Napoli, Palermo, Torino, e Genova fanno la loro parte. E a questo vanno a sommarsi anche i costi sociali dovuti agli inevitabili incidenti: 401 euro per abitante e 851 euro a famiglia, come pure quelli più diffcilmente quantizzabili legati all'inquinamento.

Michele Pompeo Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera auspiaca che la mobilità sia introdotta in costituzione, come pure la scuola e la sanità, per affrontare in modo organico delle soluzioni che riguardano sì gli automobilisti, ma anche 3 milioni di pendolari extraurbani e 10 milioni che si muovono nelle città. Considerando che "il nostro futuro non è l'industria dell'auto" Meta desidera che il trasporto privato finanzi quello collettivo, come pure i 2,8 miliardi l'anno di introiti provenienti dalle multe, ma è consapevole che questi finiscono nelle casse bucate degli enti locali, senza essere dirottati nella realizzazione di infrastrutture per la mobilità e per la sicurezza. Una "ricetta" viene proposta intanto dall'ACI.

Il presidente Angelo Sticchi Damiani propone un progetto unico a livello nazionale per la mobilità urbana: 50 miliardi di euro in 10 anni, nuove regole, controlli efficaci e incentivi per le amministrazioni virtuose. L'80% dei fondi dovrà essere destinato a colmare lo il gap infrastrutturale e al rafforzamento dei trasporti pubblici, mentre il 20% dovrà coprire gli investimenti per la messa in sicurezza dei punti critici (non a caso l'80% degli incidenti avviene sul 20% delle strade), per la promozione di car e bike sharing, per il rinnovo del parco veicolare con l'introduzione anche di veicoli elettrici, per la realizzazione delle piste ciclabili e per lo sviluppo e implementazione delle tecnologie orientate alla smart mobility.

La mobilità urbana del terzo millennio non può prescindere dall'infomobilità che con investimenti contenuti può portare notevoli benefici come il 10% di risparmio sui consumi e sulle emissioni, la riduzione del 20% dei tempi di viaggio e del 50% delle code. Infine le tecnologie ITS Intelligent Trasportation System, possono essere utilizzate per contrastare le violazioni stradali, come pure per salvaguardare tutti gli attori della mobilità sulla strada: pedoni, ciclisti, automobili, autobus ecc.

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