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Jaguar Land Rover: i nuovi motori Ingenium ai raggi X

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PROPULSORI

Jaguar Land Rover: i nuovi motori Ingenium ai raggi X

  • –di Massimo Mambretti

Il conto alla rovescia che porterà allo scoperto le novità della Jaguar e della Land Rover, ovvero la berlina Xe e la Discovery Sport, al prossimo salone di Parigi d'inizio ottobre è ormai avviato. E, quindi, seguendo un copione che sta diventando sempre più consolidato ecco che, pian piano, vengono svelati le novità di spicco che equipaggeranno queste nuove auto. In questo caso, una delle più rilevanti è la nuova famiglia di motori sviluppato dal gruppo automobilistico inglese, denominata Ingenium. E' un elemento fondamentale per i piani di sviluppo dei due Marchi perché, naturalmente, non è solo destinata ai due citati prossimi modelli ma anche successivamente a estendere il suo raggio d'azione su tutto il resto della gamma.
Frutto di una consistente percentuale dei 3,5 miliardi di Sterline stanziati per la Ricerca & Sviluppo dal gruppo JaguarLandRover, fra i quali rientrano anche i 500 milioni di Sterline destinati allo stabilimento di Wolverhampton dove verranno prodotti e i 40 milioni di Sterline riservati al potenziamento del reparto Powertrain Engineering del Centro Tecnico di Whitley, sarà costituita da unità sovralimentate ad alta efficienza sia benzina sia a gasolio, accomunate quindi da moltissime componenti interne e strategie di taratura e gestione degli organi accessori, e debutterà con un'unità turbodiesel di 2 litri sulla Jaguar Xe che poco dopo animerà anche una versione della Discovery Sport. Dopo soli pochi mesi i motori Ingenium equipaggeranno anche la successiva novità Jaguar, ovvero il crossover estrapolato dalla Jaguar C-X17 che sarà presentata nella primavera del 2015 al salone di New York.
Completamente realizzata in alluminio, alimentata da sistemi a iniezione diretta, caratterizzata da tecnologie brevettate per ridurre gli attriti nonché da una struttura modulare di 500 cc per cilindro molto compatta (quindi anche più leggera rispetto alle unità sinora impiegate dalle vetture inglesi) potrà essere installata sia trasversalmente sia longitudinalmente indifferentemente su vetture a trazione anteriore, posteriore e integrale. Inoltre, diversamente da quanto svelato sinora, non sarà composta unicamente da unità a 4 cilindri ma, proprio grazie all'architettura modulare, si declinerà in futuro anche in varianti a 3 cilindri – prevedibilmente destinate sia alle vetture ibride del gruppo sia a futuri modelli di taglia inferiore rispetto a quelli attualmente presenti nella gamma - nonché con struttura V6 e V8.
La famiglia Ingenium, deliberata dopo test d'integrità e durata di oltre 72.000 ore al dinamometro e 3,2 chilometri di prove reali, coprirà un ampio arco di potenze capaci di garantire, nel caso della Xe, anche emissioni inferiori ai 100 g/km e, in quello delle varianti destinate ai modelli più prestazionali, anche la capacità di imprimere velocità nell'ordine dei 300 all'ora, pur assicurando consumi di livello proporzionalmente interessante e, conseguentemente, anche di emissioni di CO2. Fattore al quale gli Ingenium riservano persino la disattivazione elettronica degli ugelli di raffreddamento dei pistoni quando questa strategia non è richiesta, per facilitare il raggiungimento dell'ottimale temperatura d'esercizio del motore.
Come accennato sia le motorizzazioni a benzina sia quelle alimentate a gasolio saranno soltanto sovralimentate. Le turbodiesel meno potenti impiegheranno un turbo a geometria variabile mentre le più prestazionali un complesso formato anche da una componente a girante fissa, mentre per quello che concerne le unità a benzina la declinazione si estenderà anche a soluzioni ancora più sofisticate – rumors ipotizzano anche proposte tri-turbo e a doppio stadio per bancata – con tuning differenziati per i due brand.

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