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Fango e champagne: cala il sipario sul Campionato Italiano Rally 2014

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Fango e champagne: cala il sipario sul Campionato Italiano Rally 2014

  • –di Giorgia Gazzuola

Si, è vero, non è il grande spolvero delle corse di Formula 1. Non è il circo mediatico del mondo dei Gran Premi, nessuna multinazionale del tabacco a fare da main sponsor, proiezioni in diretta mondiale, grid girls e vip, paparazzi, party a bordo pista. Ma forse anche per questo è la disciplina motorsport che più è rimasta fedele alla passione per i motori. Pochi fronzoli, un bel po' di fango se piove, le strade trasformate in pista.

Stiamo parlando di rally, a pochi giorni dalla chiusura del campionato italiano. Certo, non sono più gli anni '70, gli anni d'oro della Fulvia, prima, e del dominio Stratos poi, delle derivate così simili alle versioni di serie da poter sognare – come scrisse Mattia Losi proprio sulle nostre pagine http://www.motori24.ilsole24ore.com/D-epoca/2014/03/rally-anni-70.php - di presentarsi alla partenza del Montecarlo con la tranquilla berlina che si usava per andare in ufficio. Le cose si sono fatte molto più serie e i team sono organizzati per curare ogni aspetto della macchina, con vetture – parliamo del campionato italiano, per fare un esempio – che valgono 200-300 mila euro, con altrettanti a disposizione in ricambi. Giusto una cifra a spanne per dire che no, non sono più le berline da ufficio con qualche modifica.

Anche qui i regolamenti sono diventati più ingarbugliati e i piloti “sono l'ultimo anello di una catena”, come ha ricordato Umberto Scandola in conferenza a Verona - terzo al CIR 2014, dopo un anno da detentore del titolo italiano - ma una cosa è rimasta, le sportellate (almeno metaforicamente e sportivamente) se le danno volentieri. Forse Briatore dopo aver sentenziato che “Una volta si diceva ai piloti Vai forte e non farti superare da nessuno!, mentre adesso sono come ragionieri, devono solo pensare a risparmiare gomme” potrebbe trovare delle soddisfazioni, col nostro CIR.

Il sipario è calato sul campionato italiano 2014 all'ombra dell'Arena di Verona, con un Rally Due Valli che ha ben condensato - tra carambole metereologiche e carambole su strada - lo spirito di una disciplina che porta su strade d'asfalto e altre di terra il rombo delle auto e il tifo del pubblico. Alla coppia Andreucci-Andreussi su Peugeot 208 T16 va il tricolore 2014, seguiti da Basso-Dotta su Ford Fiesta R5 e Scandola-D'Amore su Skoda Fabia Super 2000. Arrivederci a marzo 2015.

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