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Cinquant'anni fa nasceva la 275 GTB, una delle Ferrari più belle…

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Epoca

Cinquant'anni fa nasceva la 275 GTB, una delle Ferrari più belle di sempre

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Abbiamo appena archiviato un Salone di Parigi ricco di importanti novità tra le quali la versione decapottabile della Ferrari 458 Speciale è passata quasi inosservata, nonostante la conclamata eccellenza del prodotto. La memoria è così andata a cinquanta anni fa, alla stessa occasione, quando la Casa di Maranello presenta, tra squilli di tromba, una delle gran turismo più belle della sua storia: la 275 GTB affiancata dalla più 'gentile' sorellina GTS con tetto in tela, ambedue opera della Pininfarina. Si tratta di un'automobile di importanza capitale sulla strada dello lo sviluppo delle Ferrari stradali portando al debutto su di esse dell'ultima (per il momento) evoluzione a 3,3 litri del noto V12 progettato da Gioacchino Colombo già vista sulla 250 LM dell'anno precedente; non solo: forse anche a causa di quanto stava accadendo in quel di S. Agata Bolognese (BO), finalmente la sospensione posteriore diviene a ruote indipendenti.

Novità sensazionali anche nel reparto trasmissione con l'abbandono dell'overdrive sulla quarta a favore di un cambio a cinque marce 'vere' collocato, per di più, al retrotreno per un'ottimale distribuzione dei pesi foriera, tra le altre cose, di una motricità senza precedenti.Che un nuovo capitolo della saga delle GT del Cavallino sia all'inizio è un fatto testimoniato anche dalle ruote a raggi che, pur rimanendo disponibili come optional, lasciano normalmente il posto a cerchi in lega leggera di disegno ispirato a quelli della F1.

Il motore è disponibile con alimentazione a tre carburatori per 280 CV oppure, a richiesta, con sei per circa 300 CV; soluzione, quest'ultima prediletta dai clienti che usarono la vettura nelle gare. Non furono pochissimi tant'è che, nel 1966, verso la fine della produzione di questo primo tipo della 275, ne vennero allestiti dodici esemplari con carrozzeria in allumino, cristalli in plexiglas, ruote a raggi allargate e motore a sei carburatori, denominate ufficialmente GTB/C (Competizione).
Nel frattempo il muso si era affilato, la calandra ridimensionata e l'albero di trasmissione, a scanso di catastrofici disallineamenti, era stato rinchiuso dentro un tubo che unisce motore a cambio.

Tutte modifiche non condivise dalla 'borghese' GTS a cui era stata riservata, tra l'altro, una versione del V12 depotenziata a 260 CV e mai fu ritenuta degna degli sportivissimi cerchi in lega. Attraverso circa 450 esemplari di berlinetta, e circa duecento della spider, si arriva poi al Salone di Parigi del 1966, quando la 275 GTS esce di scena e la GTB diventa GTB/4 grazie alle nuove testate dotate di due alberi a camme cadauna, primizia assoluta da Maranello; a questa importante novità del reparto distribuzione, cui si deve un avvertibile aumento dell'elasticità (i CV rimangono trecento), si accompagna la lubrificazione a carter secco, come sulle GTB/C, e l'obbligo dei sei carburatori per l'alimentazione.

Solo il nuovo disegno più pulito dei cerchi ruota ed una minacciosa ma elegantissima protuberanza sul cofano motore permette di distinguere una delle trecentotrenta GTB/4 costruite dalle ultime GTB del 1966; caratterizzazione estetica che ritroveremo anche sui dieci esemplari di GTB/4 Spider denominati NART (North American Racing Team) che, proprio su ispirazione del Titolare di tale Scuderia, Luigi Chinetti, verranno assemblati tra il 1967 ed il 1968, anno in cui l'arrivo della mastodontica 365 GTB/4 (la 'Daytona') sposterà ancora più in alto l'asticella di riferimento per tutte le gran turismo del mondo. Le Ferrari 275 sono tutte auto da altissimo collezionismo: senza arrivare ai $ 27.500.000 realizzati da una Spider NART all'asta RM di Monterey (California) ad agosto 2013, ci si posiziona attorno al milione di dollari per una GTS, ai $ 1.300.000 per una GTB ed ai $ 1.600.000 per una GTB/4, a meno che non sia quella, rossa scura (Chianti Red) appartenuta a Steve Mc Queen: in quel caso i dollari da cui separarsi diventano 10.175.000.

Discorso a parte per le GTB/C ufficiali che ci riproiettano nella stratosfera: ad agosto 2014, sempre da RM a Monterey, una di esse è stata esitata a $ 26.400.000; non male anche le GTB in alluminio: da Gooding a Pebble Beach, nello stesso week end, ne è stato aggiudicato un'esemplare a $ 4.620.000, anche se quest'ultima ci pare più un'eccezione rispetto ad una regola che la posizionerebbe attorno ai $ 2.500.000.

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