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Le macchine che hanno fatto storia al cinema

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AUTO & CULTURA

Le macchine che hanno fatto storia al cinema

  • –di Andrea Chimento

Automobili e grande schermo: un connubio di successo che ha attraversato la storia della settima arte, trasformando alcune "macchine" in vere e proprie icone cinematografiche.

Si pensi, innanzitutto, a James Bond, un mito reso tale anche dalle splendide vetture che ha guidato: se nei primi due capitoli della saga, "Licenza di uccidere" (1962) e "Dalla Russia con amore" (1963), l'agente segreto era al volante di una Chevrolet Bel Air e di una Bentley Continental (modificata con un motore Mark IV da 9.500 cc), il grande cambiamento arriverà con il terzo lungometraggio. In "Missione Goldfinger" (1964), infatti, esordisce l'automobile bondiana per eccellenza: l'Aston Martin DB5, ricca di optional fantascientifici, che ritornerà in diverse pellicole seguenti.

Gli appassionati di cinema italiano non possono poi dimenticare "Il sorpasso" (1962), uno dei capolavori della commedia, in cui Vittorio Gassman passa le giornate a bordo della sua amata Lancia Aurelia B24.

Sul finire degli anni Sessanta, sono apparse sul grande schermo anche le eleganti sagome della Ford Fordor del 1934, mitragliata ad hoc in "Gangster Story" (1967) di Arthur Penn, delle Mini Cooper di "Un colpo all'italiana" (1969) di Peter Collinson e del simpatico maggiolino Herbie nel disneyano "Un maggiolino tutto matto" (1968) di Robert Stevenson.

Intanto, sui saliscendi di San Francisco, una Ford Mustang G.T. 390 Fastback e una Dodge Charger R/T 440 Magnum davano vita ad adrenalinici inseguimenti in "Bullit" (1968) con Steve McQueen, grande amante dei motori.

Nel decennio successivo, negli Stati Uniti andava molto di moda il road movie e, tra i tanti, si possono ricordare "Punto zero" (1971) di Richard C. Sarafian, in cui il protagonista guidava una Dodge Challenger R/T, oppure il cult "Strada a doppia corsia" (1971) di Monte Hellman, i cui personaggi passavano il tempo a bordo di una Chevrolet truccata del 1955.

Di queste pellicole è grande amante Quentin Tarantino, che le ha apertamente omaggiate in "Grindhouse - A prova di morte" (2007) dove Kurt Russell/Stuntman Mike uccide belle ragazze con la sua Chevrolet Nova SS: ma di Tarantino si può anche citare il "Pussy Wagon" di "Kill Bill" (2003), modello Chevrolet Silverado SS, colore giallo acceso.

Nei primi anni Ottanta, mentre i Blues Brothers ne combinano di tutti i colori su una Dodge Monaco del 1974, una Plymouth Fury del 1958, dai poteri demoniaci, è protagonista dell'horror "Christine, la macchina infernale" (1983): qualche anno dopo, si può ricordare la Tucker Torpedo in "Tucker - Un uomo e il suo sogno" (1988) di Francis Ford Coppola.

Memorabili anche le meno convenzionali DeLorean di "Ritorno al futuro" (1985), la Cadillac Ambulance dei "Ghostbusters" (1984) e la batmobile di Batman: quest'ultima dark e pop nei film di Tim Burton (1989 e 1992) diventerà simile a un carro armato nella trilogia di Christopher Nolan (da "Batman Begins", del 2005, a "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" del 2012).

Titoli più recenti da menzionare sono "Gattaca" (1997) di Andrew Niccol (modello una Citroën DS 19 cabriolet del 1965), "Drive" (2011) di Nicolas Winding Refn (il protagonista è a bordo di una Chevrolet Chevelle Malibu del 1973) e "Gran Torino" (2008) di Clint Eastwood, emblematico fin dal titolo.

Nel nuovo millennio, inoltre, i più cinefili potrebbero citare la limousine di "Holy Motors" (2012) di Leos Carax, mentre gli amanti del cinema d'azione le automobili truccate della fortunata saga di "Fast & Furious", il cui settimo episodio è pronto a sbarcare nelle sale la prossima primavera.

Infine, da non dimenticare il cinema d'animazione, vista la grande fortuna al botteghino dei due "Cars" della Pixar di John Lasseter, grazie anche al popolare protagonista (di successo anche nel mondo del merchandising): Saetta McQueen, una potente auto da corsa ispirata al design di modelli come la Dodge Viper e la Mazda Miata.

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