Se confermata l'anticipazione fatta oggi dal Wall Street Journal è di quelle che potrebbero far tremare i polsi di molti manager del settore “automotive”. Apple sta pensando ad entrare nel settore dell'automobile con una sua vettura, naturalmente a propulsione elettrica.
Dietro al segretissimo progetto Titan, affidato dal Ceo di Apple Tim Cook ad un centinaio di ingegneri guidati da Steve Zadesky ex Ford e da Johann Jungwirth ex a capo della ricerca e sviluppo di Mercedes c'è secondo il Wall Street Journal proprio l'obiettivo di progettare e realizzare una iCar. Non è detto, però, che il progetto possa davvero concretizzarsi.
La Casa di Cupertino come del resto altre aziende dell'hi-tech sta, infatti, testando diverse soluzioni che potrebbero aprire scenari futuro. C'è, inoltre, da tenere in considerazione che Apple con l'attuale livello di capitalizzazione, arrivato alla cifra record di 700 milardi di dollari, potrebbe tranquillamente comprarsi un costruttore come Volkswagen o Ford: dunque tutto è possibile. E ancora se a Cupertino stanno sperimentando soluzioni nel settore automotive è perchè devono far fronte ad un concorrente come Tesla Motors deh ha assunto negli ultimi mesi circa 150 dipendenti Apple.
Di sicuro per il futuro la casa di Cupertino dovrà trovare nuovi spazi in cui inserirsi per poter crescere: attualmente, infatti, la maggior parte dei ricavi arrivano dall'iPhone, un settore, però, quello degli smartphone che non potrà crescere sempre allo stesso ritmo. Senza contare che è nel DNA di Apple trasformare ogni tecnologia in un prodotto di riferimento sul mercato. E spesso quella che per Apple è da sempre una sfida gli è riuscita bene: prima dell'iPod c'erano già degli MP3 sul mercato, così come prima dell'iPhone gli smartphone non erano una novità, ma dopo il lancio dei dispositivi Apple tutto gli altri produttori hanno dovuto fare i conti con loro.
La regola potrebbe valere anche per l'ormai prossimo Apple Watch che punta a fare esplodere il mercato degli smartwatch. Se anche con l'automobile sarà così è difficile dirlo ora. Non prima comunque di vedere cosa sapranno fare quei 100 ingegneri
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