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Nardò, il mitico anello spegne quaranta candeline

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LA PISTA

Nardò, il mitico anello spegne quaranta candeline

  • –di Cesare Cappa

Quarantanni di storia, quarantanni di tecnologia, quarantanni di Nardò. Non un semplice centro prove, ma l'emblema della velocità assoluta. Diverse le proprietà che si sono succedute dal 1975 ad oggi, sino a quando nel 2012 è entrato a far parte di Porsche Engineering Group GmbH. Un passaggio determinante per il Centro pugliese che, grazie agli investimenti dell'azienda tedesca, ha ampliato la serie di servizi disponibili, conservando ovviamente il fascino della velocità. Ossia la caratterista che ha permesso di creare una fama solida e duratura dell'area test italiana. Il famoso anello dell'alta velocità è lungo 12,6 km. Una fama alimentata anche dai record stabiliti da diversi costruttori. Ad esempio, nel maggio del 1975, la Mercedes-Benz C111-IV raggiunse la velocità di 403,978 km/h. Il prototipo tedesco montava un motore V8 biturbo da 4,82 litri e aveva una potenza di 500 CV. Il luglio del 1994, non è noto esclusivamente per la finale persa dalla nazionale di calcio ai mondiali americani. Perché a Nardò, la Bugatti EB110 GT batté il record mondiale di velocità per auto a metano con omologazione stradale. Il risultato fatto segnare sulla pista pugliese parlava allora di 344,7 km/h. Ma dei tanti numeri che possono raccontare la storia di questo luogo, il più significativo è rappresentato da quello dei litri carburante consumati ogni giorno: 10.000.

La realtà di questo particolare Centro prove è molto più complessa e articolata di quanto si possa immaginare e non si limita ai test di velocità. Nardò si sviluppa su 700 ettari di superficie e offre ai suoi “avventori” una ventina di tracciati di prova. Ciascuno con specifiche differenti, ciascuno con caratteristiche tali da poter simulare le più svariate situazioni di guida, anche in fuoristrada. Nel 2008 è stato inaugurato il tracciato di handling (maneggevolezza). Un circuito lungo poco più di sei chilometri, che riprende alcune specificità del più noto Nurburgring. Un chiaro segnale di come il Nardo Technical Center (NTC), questa la denominazione a livello internazionale, sia sempre in continua evoluzione. Il capitale di Porsche Engineering Group GmbH sta ampliando “l'offerta” del Centro prove pugliese, aumentando il numero di officine disponibili, riportando ai fasti del passato la vecchia torre di controllo. Perché la nuova proprietà, per consentire ad una struttura come il NTC di poter proseguire la propria attività, non può avere l'esclusiva del centro. Così, l'arrivo dei tedeschi di Porsche Engineering non ha stravolto il normale lavorò che solitamente si svolgeva a Nardò. Il Centro è infatti aperto a tutte le case automobilistiche, ma anche motociclistiche e ai produttori di veicoli commerciali e di pneumatici. Nardò è quindi un riferimento per l'intera industria automobilistica e non solo. Ma è pure un esempio di come tutto ciò che riguardi la sicurezza, sia studiato sin nei minimi particolari. Norme e regolamenti che si accompagnano a chi poi ha il compito di sovrintendere l'incolumità di tutti gli operatori del Centro pugliese. Un compito che si realizza grazie ovviamente a mezzi d'intervento adeguati. Così, le vetture di paramedici e vigili del fuoco sono fornite direttamente da Porsche e adottano specifiche uniche nel suo genere. Peculiarità in grado di fornire la certezza di poter far fronte a qualunque tipo di problematica, ma sopratutto che consentono di essere celeri nelle operazioni.

Per i prossimi anni ci sono già piani dettagliati di ampliamento e rinnovamento, al fine di soddisfare pienamente le esigenze della clientela in futuro. Una clientela che, necessità si di fare le prove su strada e in pista, ma in maniera sempre più mirata e distinta.

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