Motori24

L'auto fa il pieno di profitti

  • Abbonati
  • Accedi
Mercato e industria

L'auto fa il pieno di profitti

  • –di Andrea Malan

La crescita in Europa e Nordamerica spinge i profitti del settore auto, che “snobba” la crisi in Brasile e i preoccupanti segni di frenata del mercato cinese; questi i segnali che arrivano dalle semestrali di Fiat Chrysler, di quattro grandi costruttori europei (Volkswagen, Daimler, Renault e Peugeot) e degli altri due big del mercato Usa (General Motors e Ford). I conti del secondo trimestre (del primo semestre per i costruttori francesi) indicano una sostanziale tenuta della redditività. Ford e Gm hanno subìto un calo dei ricavi (-3,5%) legato all'effetto della conversione in dollari dei ricavi ottenuti all'estero, ma hanno visto gli utili operativi salire del 60% a 9,2 miliardi di dollari; escludendo Fiat Chrysler, i quattro europei (Vw, Daimler, Peugeot e Renault) hanno aumentato i ricavi del 12% e i profitti operativi del 32% a 16,1 miliardi di euro.

I numeri di Detroit (Chrysler compresa) e quelli della Peugeot sono particolarmente significativi: negli ultimi quattro anni - segnala il Detroit News - le Big Three hanno guadagnato complessivamente 70 miliardi di dollari a livello operativo, segno che il fallimento di Gm e Chrysler nel 2009 ha cambiato radicalmente la struttura economica del settore; a Parigi l'ex azienda di famiglia, ora partecipata anche dallo stato, è balzata in due anni dall'orlo della bancarotta alla pole position per redditività fra le case generaliste. Il dettaglio dei risultati di Fiat Chrysler si trova qui (LINK).

Ecco i dati salienti degli altri gruppi:
Volkswagen
Il numero uno europeo ha annunciato aumenti di ricavi e utile operativo a livello consolidato, della divisione auto e dei singoli marchi, compresa la marca omonima che ha visto il margine operativo salire al 2,7% nel semestre (3,3% nel secondo trimestre). L'utile netto consolidato è praticamente invariato nel semestre (-1% a 5,6 miliardi di euro) su ricavi in crescita del 10% a 108,7 miliardi. Il management si è mostrato prudente sulla seconda metà dell'anno, soprattutto a causa delle difficoltà sul mercato cinese da cui arriva una fetta consistente dei profitti; la previsione è di un livello invariato delle consegne, un fatturato in crescita fino al 4% e un margine complessivo compreso fra il 5,5% e il 6,5%).

Peugeot
Il gruppo francese ha ottenuto nel primo semestre un significativo il balzo della redditività, e in meno di due anni di «cura Tavares» è passato da un profondo rosso a un margine operativo del 5%. Il gruppo automobilistico, che è il più esposto al mercato europeo, ha sfruttato la ripresa delle vendite nel Vecchio continente che ha preso velocità negli ultimi mesi: i ricavi sono cresciuti del 4,7% e il profitto operativo è balzato da meno di 400 milioni a 1,4 miliardi di euro.

Renault
L'azienda guidata da Carlos Ghosn ha annunciato risultati positivi nonostante la forte esposizione a mercati emergenti in crisi come Brasile esoprattutto Russia. La performance consolidata vede un aumento di ricavi (+12% a 22,2 miliardi) e utile operativo (+46% a 1,07 miliardi); in crescita al 3,1% il margine della divisione auto. Il confronto con la rivale Peugeot e il cash flow negativo hanno però deluso il mercato, che il giorno dell'annuncio dei conti ha spinto il titolo al ribasso di oltre il 7% a Parigi.

Daimler
Il gruppo tedesco è, insieme a Peugeot, quello che ha sorpreso più positivamente gli analisti, con un balzo dei ricavi del 17% su base semestrale (quasi 19% nel 2° trimestre) e un utile operativo di 6,6 miliardi nel semestre (e al livello record di 3,7 miliardi nel trimestre aprile-giugno). La divisione auto Mercedes Benz sta sfruttando il successo di una gamma rinnova per strappare quote di mercato alle rivali Audi e Bmw, aumentando al tempo stesso i margini di profitto (10% dei ricavi nel semestre); le consegne sono salite del 34% nel trimestre in una congiuntura difficile come quella cinese.

General Motors
Il numero uno di Detroit ha segnato un netto aumento della redditività, anche grazie al venir meno di una serie di oneri per richiami sul mercato Usa che erano stati registrati nel 2014. L'utile netto trimestrale è così aumentato a 1,1 miliardi di dollari nel 2° trimestre 2015 rispetto ai 190 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Prosegue la solida ripresa sul mercato domestico americano (quasi 5 miliardi di utili operativi in sei mesi contro i poco meno di 2 nel 2014) e Gm, così come Daimler, è riuscita a battere il trend negativo in Cina aumentando profitti e margini delle joint venture locali. Ridotte significativamente anche le perdite in Europa (45 milioni di dollari da 305) nonostante un netto calo dei ricavi.

Ford
La casa dell'ovale blu ha segnato il record di profitti trimestrali in Nordamerica (2,6 miliardi di dollari) e il miglior risultato automotive dal 2000 nonostante abbia subìto, come Gm, una diminuzione dei ricavi dovuta anche all'effetto valute. L'utile netto è salito del 44% a 1,9 miliardi di dollari; in Nordamerica il gruppo è riuscito ad aumentare i ricavi del 10% nonostante un incremento delle vendite (+1,7%) inferiore a quello del mercato e un calo del 6,5% delle consegne del modello più importante, il pick up F150. Lo stesso Sergio Marchionne, nella conference call con gli analisti, si è detto impressionato dalla performance della squadra di Mark Fields.

Bmw
Bmw ha chiuso il secondo trimestre 2015 con un utile operativo (Ebit) di 2,525 miliardi di euro rispetto ai 2,54 previsti e ai 2,6 del 2004, e un utile nel settore auto di 1,82 miliardi rispetto a 1,96 attesi. I conti del gruppo restano solidi, con l'Ebit che per la prima volta ha superato i 5 miliardi di euro in un semestre, ma preoccupa la debolezza della Cina, dove le vendite Bmw sono scese a maggio per la prima volta (anche se il contributo all'equity delle joint venture cinesi è stato pari a 156 milioni, meglio del previsto e meglio dei 128 milioni del 1° trimestre). Il ritorno sulle vendite di auto (Ros) è sceso all'8,4%, un valore inferiore all'11,7% dell'anno precedente e inferiore a quelli delle rivali Audi e Mercedes.

Risultati semestrali 2015 (milioni di euro)

© Riproduzione riservata