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Un mese con la Honda Crossrunner

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Un mese con la Honda Crossrunner

  • –dI Gianluigi Guiotto

La VFR800X Crossrunner appartiene alla linea “Adventure” di Honda, gamma che comprende le moto con la X: bicilindriche (CB500X ed NC750X) e 4 cilindri (Crosstourer e Crossrunner, appunto): sono moto trasversali, con cui affrontare, comodamente e senza sacrifici “fachireschi”, il traffico quotidiano del tragitto casa-ufficio, i tornanti nel weekend e l'autostrada dei lunghi viaggi agostani. In particolare la Crossrunner ha il pregio di montare il quattro cilindri Vtec di Honda, ricco di cavalli e pronto alle sollecitazioni del gas: il divertimento ne guadagna. Abbiamo avuto la possibilità di convivere per un mese con la Crossrunner, in allestimento Travel Edition (13.990 euro, 1.490 in più rispetto alla base), con il tris di valige.

Oltre 100 CV
Il motore è il quattro cilindri a V4 da 782 cc dotato di sistema V-Tech che regola l'alzata delle valvole: fino a circa 6500 giri, lavora a 2 valvole per cilindro, in modo da massimizzare l'erogazione di coppia e la fluidità di marcia; oltre tale regime, il V4 passa al funzionamento a 4 valvole per cilindro. La potenza massima è di 106 cv con una pronta risposta ai regimi medio-bassi, e un netto cambio di carattere quando si passa alle 16 valvole.

ABS e traction control
La Crossrunner monta l'Abs a due canali di serie (l'impianto frenante comprende due dischi anteriori flottanti da 310 mm, con pinze ad attacco radiale e 4 pistoncini, un disco posteriore da 256 mm). Con l'Abs lavora (novità dell'edizione 2015) il controllo di trazione Hstc (Honda selectable torque control) che, tramite i sensori dell'Abs, monitora la velocità di rotazione delle ruote e, in caso di slittamento, regola l'erogazione di coppia per conservare grip tra pneumatico posteriore e asfalto. Con un comando sul semimanubrio sinistro, il sistema può essere impostato su due livelli d'intervento, più o meno invasivi, oppure escluso.

In sella
La Crossrunner pesa oltre 250 kg con le tre borse montate: il manubrio in alluminio alto e largo (683 mm), se in manovra potrebbe creare qualche difficoltà ai neofiti, in movimento, invece, aiuta a gestire meglio il peso della moto, anche nello stretto. Per soddisfare piloti di taglie diverse, l'altezza della sella è regolabile su due posizioni, 815 o 835 mm, e ha un'imbottitura più spessa e più snella nella parte frontale: toccare terra con i piedi non è un problema, dunque. La posizione in sella è decisamente riuscita: sella-pedane-manopole formano un triangolo perfetto, adatto ai lunghi viaggi. Di serie sono gli indicatori di direzione a disattivazione automatica, molto utili agli motociclisti distratti: in base ai sensori dell'Abs, la centralina capisce quando la svolta o il cambio di corsia sono terminati, e spegne la freccia. Di serie abbiamo anche le manopole riscaldabili, su ben 5 livelli, la cui attivazione non è però propriamente intuitiva. La strumentazione è completamente digitale: uno schermo lcd offre tutte le informazioni, compresa la marcia inserita; ha il pregio di essere ben visibile sia al buio sia in piena luce.

Su strada
La Crossrunner offre una posizione di guida comoda e rialzata, con una buona visione del traffico (peccato solo per il parabrezza non regolabile: lascia scoperto spalle e parte alta del casco). Nel misto e nel traffico il peso e il baricentro non proprio basso si fanno sentire, specie alle basse velocità; tutto si dimentica, però, quando il ritmo cresce e la Crossrunner mostra la sua stabilità e il rigore della ciclistica. Quando si sale di giri, la transizione da 8 a 16 valvole è avvertibile, e segna un netto cambio di carattere della Crossrunner, che dimostra la sua anima di stradale doc: il motore sale di giri in fretta, e le marce s'inseriscono rapidamente, specie se si ha a disposizione, come nell'esemplare in prova, il quick shifter (costa circa 200 euro), un interruttore fissato alla leva del cambio che consente di salire di marcia senza dover usare la frizione e tenendo la manopola del gas aperta (non funziona però in scalata); il bello è che si può impiegare anche ad andature tranquille. Voto ampiamente positivo al reparto freni: potenti e modulabili, con l'Abs mai troppo invasivo. Anche se le sospensioni (regolabili) hanno guadagnato una maggior escursione, il fuoristrada (almeno quello fangoso) resta precluso alla Crossrunner: peso e gommatura consigliano giusto qualche sterrato (asciutto). Infine, i consumi: per la Crossrunner Honda dichiara 18,8 km/l secondo il ciclo WMTC (World Motorcycle Test Cycle), valore confermato dalla nostra prova; l'autonomia è dunque superiore ai 390 km, grazie al serbatoio di 20,8 litri.

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