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Opel Kadett GT/E, una coupé ideale per gli appassionati…

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SPORTIVE DA FAMIGLIA

Opel Kadett GT/E, una coupé ideale per gli appassionati «vecchio stile»

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Nel 1973 nasce l'ultima serie di Opel Kadett nel classico tipo con carrozzeria a tre volumi; accanto alle classiche versioni berlina a due e quattro porte e caravan, l'Opel, per l'ultima volta, propone anche una comoda coupé cinque posti: un allestimento che, allora, vantava un buon numero di amatori.

Come al solito per questi Costruttori generalisti, i motori erano, più o meno, gli stessi delle corrispondenti berline e così, dotati come erano di tecnologie orientate alla robustezza e quindi di bassa potenza specifica, fornivano prestazioni che andavano dal mortificante al decente ma nulla di più.

Dopo le vacanze del 1975, però, l'Opel decide che potrebbe essere proprio la Kadett coupé a continuare a difendere i propri colori nei rally dopo gli ottimi risultati ottenuti dalla Ascona SR e dalla Commodore GS/E; debutta così la Kadett GT/E: una coupé equipaggiata di motore da 1,9 litri alimentato, come lascia intuire il nome, ad iniezione e sviluppante 105 CV.

Non che, anche in questo caso, la potenza specifica faccia gridare al miracolo, d'altronde il motore è un bel pezzo di ghisa con condotti di immissione e scarico sullo stesso lato e l'unico 'preziosismo' dell'albero a camme in testa, ma, se si tiene conto che la vettura pesa 850 kg, si capisce che ce n'è abbastanza per divertirsi molto sia sullo sterrato sia sull'asfalto; anche perché la trazione è posteriore, il ponte è rigido, ed il retrotreno si trova ad essere piuttosto 'ballerino'.

Anche il resto della meccanica è piuttosto 'classico', per usare un eufemismo: freni posteriori a tamburo e cambio a quattro marce non sono la quintessenza della sportività ma, come si diceva, il basso peso e la semplicità costruttiva rendono la miscela comunque molto gradevole.

La destinazione dell'auto è poi sottolineata dall'unica livrea disponibile: un bicolore giallo/nero opaco tagliato orizzontalmente a metà fiancata che ne rendeva difficile l'utilizzo al di fuori di cornici quantomeno sportive; la Opel, poi, non fa mistero dei suoi propositi e già dal 1976 propone a listino una versione dedicata ai clienti agonistici dotata di cambio ZF a cinque marce, cerchi in lega, differenziale autobloccante, sedili Recaro anatomici ed alternatore potenziato; i preparatori facevano il resto: il torinese Virgilio Conrero, uno dei più efficaci su questa macchina, era in grado di regalarle una ventina di CV aggiuntivi lavorando solo sulla testata e senza alcuna rinuncia sul piano dell'affidabilità.

Ma non si finì qui: nell'arco di pochi mesi la Opel provvide ad omologare componenti adatte al Gruppo 2 (Turismo Preparato) per potere incrementare la potenza fin verso i 180 CV e, addirittura, ad allestire una Gruppo 4 (Gran Turismo Preparato) per la Squadra Ufficiale che, con testata a sedici valvole in alluminio, arrivò a sviluppare 230 CV.

Tutto questo fervore, che dimostra inequivocabilmente della bontà della macchina (non bastasse il palmarès che poi in effetti essa si aggiudicò), ebbe però un risvolto sciagurato: la quasi impossibilità di trovare oggi un'esemplare sopravvissuto nella sua originale veste stradale; cosa che ne farebbe una compagna quotidiana ideale per l'appassionato della guida vecchio stile.

Quello che si può tentare, però, è il reperimento di un'esemplare che non sia stato sottoposto a preparazioni esasperate e non sia stato troppo sfruttato; in questo caso il togliere parafanghi aggiuntivi, sedili e cinture da gara, batterie di fanali supplementari e quant'altro non sono operazioni onerose mentre la comune trasformazione dell'impianto di alimentazione a carburatori, magari la lasceremmo: in caso di due bei Weber doppio corpo, rappresenta un ulteriore contributo alla facilità di gestione della macchina ed al coinvolgimento nella guida se siete di quelli cui il risucchio di aspirazione dice ancora qualcosa.

Attenzione nella ricerca poiché di Kadett GT/E ce ne sono due; in seguito al restyling di agosto 1977 cambia il frontale, che adotta fari rettangolari, la colorazione diviene bianco/gialla e compaiono due spoiler neri, uno sotto il paraurti anteriore e l'altro sulla coda; il motore diventa due litri e la potenza cresce un poco: 115 CV.
Da ogni punto di vista che possa interessare un collezionista, una vale l'altra e quindi l'importante sarebbe trovarne una nelle condizioni cui si è accennato, riuscire a completare l'operazione per meno di venticinquemila Euro complessivi ed aggirarsi poi con questa piccola 'castigamatti' in allestimento standard: uno snobismo oggi ineguagliabile.

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