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Il mondo dell'auto tra il Ces di Las Vegas e il Salone di Detroit

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Mercato e industria

Il mondo dell'auto tra il Ces di Las Vegas e il Salone di Detroit

  • –Roberto Olivi*

L'inizio dell'anno, per l'industria dell'auto si apre, ormai da qualche tempo, con due saloni. Il CES (Consumer Electronic Show) di Las Vegas, nato per vedere dove va il mondo, non solo quello dell'elettronica, ma quello delle nostre vite intese come individui e come società, e il tradizionale salone di Detroit che rappresenta il termometro dell'intero comparto automotive perché fa il punto sull'anno che si è appena concluso, traccia le prospettive di quello iniziato e indica lo stato di salute dell'industria e dell'economia americana.

Il CES ha aperto i battenti il 5 gennaio. Un'immensa fiumana di persone si è immediatamente riversata in fiera. Media, operatori, buyer, analisti, pubblico, curiosi. L'area attorno ai padiglioni è stata ben presto paralizzata dal traffico che si è creato.Tutti pronti e smaniosi di scoprire le novità di prodotto di infiniti settori merceologici: televisori, droni, telefoni, elettrodomestici, automobili, computer, orologi. “Da circa 50 anni - ha dichiarato Gary Shapiro, Presidente e Ceo della Consumer Electronic Association - le tecnologie svelate al CES hanno migliorato le nostre vite e reso il mondo un posto migliore. Dallo sviluppo della connettività che hanno avvicinato le persone, alla tecnologia GPS che ha reso più sicure le automobili, da servizi gestiti in remoto che hanno portato maggiore convenienza a sensori che hanno migliorato la salute, la nostra industria ha cambiato il mondo”. La sigla magica dello show, non nuova, ma certamente mai così evidente, è stata “IoT”: Internet of Things (Internet delle Cose).

Girando gli immensi padiglioni della fiera un elemento emergeva, infatti, in tutta la sua forza: tutte le cose sono connesse ormai. La casa, gli elettrodomestici, i tablet, gli smartphone, le automobili, le città, i mezzi pubblici. Più che di Internet of Things veniva voglia di parlare di Internet of Everything (Internet di tutto) come amano dire i giganti della Silicon Valley. “Soltanto qualche anno fa - ricordava Shapiro - molti degli oggetti assolvevano un'unica funzione: le auto trasportavano passeggeri, i frigoriferi mantenevano il cibo in fresco e i nostri orologi indicavano l'ora. Oggi grazie a Internet of Things (IoT), questi oggetti, e milioni di altri, hanno assunto nuovi ruoli, collegando tutto insieme nel nostro mondo connesso. Come le nostre giovani generazioni non hanno conosciuto la vita senza Internet, le prossime non potranno concepire il mondo prima di Internet delle Cose”. In questo panorama non stupisce che, già da qualche anno, le principali Case automobilistiche presidino il CES per presentare le loro principali innovazioni tecnologiche, con stand imponenti e anteprime di altissimo livello. E il ruolo ormai strategico di questo salone è certificato dal fatto che i numeri uno dei più grandi colossi dell'automotive siano costantemente invitati come keynote speaker nelle giornate inaugurali. Meno di una settimana dopo, il giorno 11 gennaio, al salone di Detroit si respirava un'aria completamente diversa.

Sembrava di essere tornati indietro nel tempo. In un mondo più tradizionale. Molti prodotti, certo, ma anche tante assenze di rilievo, presentazioni meno spettacolari e futuribili. Tra addetti ai lavori e giornalisti presenti ci si interrogava se fossimo davvero arrivati al punto di svolta. Se il mondo dei saloni che ci ha accompagnato fino ad oggi fosse destinato a cambiare radicalmente, scosso da nuove strategie che portano alcuni marchi a non presidiare più queste fiere e altri a privilegiare scenari differenti per raccontare che domani immaginano per i loro clienti. La prima risposta la avremo tra qualche settimana al Salone di Ginevra, ma la sensazione è che Las Vegas e l'Internet of Things abbiano davanti a sé un futuro radioso e che il mondo automotive, a due e a quattro ruote, voglia giocare sempre più un ruolo da protagonista in questo scenario. Del resto le nuove generazioni di nativi digitali, che amano viaggiare nel web e sui social, dovranno trovare risposte adeguate alle loro esigenze di mobilità individuale e il mondo dell'auto non può e non vuole farsi trovare impreparato.

*Direttore delle Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia

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