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Alfa Romeo Giulia, prime consegne in aprile per le diesel 150 e 180 cv

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IL RILANCIO

Alfa Romeo Giulia, prime consegne in aprile per le diesel 150 e 180 cv


Nessun problema per il crash-test, ma le prime Alfa Romeo Giulia “normali” consegnate ai clienti ad aprile come da ultime indicazioni della Fca ai concessionari saranno solo le 2.2 diesel meno potenti. Infatti, al momento è stata omologata la sola versione ultrasportiva a sei cilindri Quadrifoglio Verde (510 cavalli), quella presentata già a giugno 2015; per le altre, quelle con i motori quattro cilindri benzina e diesel che vedremo in strada ben più di frequente, i test di omologazione sono ancora in corso e finiranno a marzo solo per le versioni a gasolio da 150 e 180 cavalli, con cambio sia automatico sia manuale. Per quella che supera i 200 cavalli, così come per le benzina a quattro cilindri (e la V6 non Quadrifoglio), i test andranno avanti ancora per qualche mese, per cui le immatricolazioni potranno iniziare solo verso fine anno. A quel punto, forse avrà ottenuto l'omologazione anche l'attesa Suv, la prima Alfa di questa categoria.

Di tutto questo occorrerà tenere conto se la Giulia diventerà ufficialmente prenotabile nelle prossime settimane. In ogni caso, la tempistica non sembra ormai l'aspetto più importante peri potenziali clienti: mese più, mese meno, ormai tutti si sono abituati a un'attesa già lunga in origine (dal 2011, quando la 159 è uscita di produzione, a ottobre 2015, quando si diceva che la produzione della Giulia sarebbe partita) e protratta ancora a causa di problemi mai ben precisati. Così sono fiorite voci anche preoccupanti, come quella sul fallimento del crash test, avvalorata dall'improvvisa mossa di Fca che si è ripresa dalla Bmw Roberto Fedeli, si dice per mettere una pezza ai problemi di qualità che sarebbero emersi sia nello sviluppo della Giulia sia nel primo anno di produzione delle Maserati Quattroporte e Ghibli.

Ma, mentre in effetti le vendite della Maserati si sono fermate perché tra i clienti è iniziato un passaparola negativo, la questione del crash test è smentita dai fatti. O, quantomeno superata. Perché la Giulia Quadrifoglio Verde è stata regolarmente omologata lo scorso ottobre, anche se nella sola versione con cambio manuale a sei marce (è previsto in seguito un doppia frizione a sette rapporti). Un'omologazione “piena”, cioè nella quale sono state superate tutte le prove imposte dalla normativa europea per le vetture di grande serie: crash, emissioni inquinanti-consumi (sia pure nei poco realistici esami di laboratorio, finita sulla graticola con lo scandalo Volkswagen), frenata, rumorosità esterna eccetera. Dunque, nessuna scorciatoia di quelle che le norme Ue concedono per le piccole serie, di cui pure un prodotto particolare (e quindi di limitata diffusione) come la Giulia Quadrifoglio potrebbe beneficiare.

Questo significa che il crash test superato dalla Quadrifoglio è sufficiente per omologare l'intera gamma delle Giulia. Quindi non ci saranno ulteriori prove d'urto, anche perché l'esperienza di questi anni dimostra che il fatto che nel vano anteriore ci sia un motore invece che un altro non cambia di molto i risultati. E comunque la Quadrifoglio dovrebbe essere la versione più critica, perché il suo sei cilindri ingombra più degli altri propulsori della gamma, cosa che di solito rende più difficili i test (che infatti spesso si svolgono con il motore-base).
> Dunque, allarme smentito. O perlomeno superato: potrebbe anche essere che i quattro mesi di ritardo dell'omologazione rispetto alla presentazione statica della Quadrifoglio fossero dovuti proprio alla necessità di aggiustare qualcosa per passare il crash test. In ogni caso, adesso la partita decisiva sarà quella sulla qualità.

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