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Shiwa, la concept car dello Ied di Torino che si ispira agli origami

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Mobilità e Tech

Shiwa, la concept car dello Ied di Torino che si ispira agli origami

  • –di Danilo Loda

E' stata presentata al recente salone dell'automobile di Ginevra, presso lo stand della rivista Quattroruote. Il suo nome, quanto mai originale, è Shiwa, un concept car realizzata dagli studenti del Master Transportation Design dello IED di Torino con il supporto di aziende quali Newcast Services, Model Resine, OZ Racing, Pirelli e Cecomp. Quest'ultima è la società che di fatto ha prodotto presso le proprie fabbriche il modello vero e proprio esposto al salone. Shiwa, che in giapponese vuol dire “piega”, che richiama l'antica arte degli origami, è una quattro posti lunga 4,7 metri, con una larghezza di 2 metri e un'altezza di un metro e mezzo, con un passo da 3,660 metri. E' totalmente “self-driving, ovvero i passeggeri non dovranno preoccuparsi di guidarla, in quanto l'auto si muoverà sulle strade in totale autonomia e senza bisogno di un pilota. Le “pieghe” sono il concetto di partenza utilizzato dalla studentessa coreana Youngjin Shim, coadiuvata dall'italiano Luca Menicacci e dall'indiano Vithalbhai Lakhani, per la realizzazione della struttura esterna di Shiwa. Infatti il telaio si evidenzia per il particolare “diamante” che custodisce l'abitacolo, mentre la parte esterna che lo protegge è costruita con materiale composito metallico con finitura in alluminio. Al suo interno spiccano le superfici studiate appositamente per dare modo ai passeggeri di visualizzare diversi contenuti multimediali tra cui la realtà aumentata. La disposizione dei sedili non è nella classica configurazione conducente/passeggero, ma è stata studiata per ridefinire l'interazione tra le persone all'interno dell'auto, evidenziando aspetti essenziali quali la conversazione e le relazioni sociali, che di norma non sono possibili, guardandosi negli occhi, nelle attuali automobili. La forza motrice Awd (All Wheels Drive) è affidata a quattro motori “brushless” direttamente montati sulle ruote che offrono quindi una power unit totalmente elettrica che permette a Shiwa di muoversi senza emissioni nocive. Shiwa, inoltre, è anche un veicolo IICV (Individual Identity Companion Vehicle) ed è quindi in grado di riconoscere gli occupanti adattandosi alle loro preferenze e abitudini. L'apertura delle porte avviene tramite lettura delle impronte digitali, mentre un display Oled posto nella parte frontale si occupa di indicare lo stato di carica dell'auto.

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