Elon Musk rischia di entare di diritto nel Guinnes World record per essere riuscito a “vendere” (a incassare soldi per la prenotazione) un'auto che non c'è, o meglio: che dovrebbe entrare in produzione entro fine 2017. Uno “scherzo” perfetto: tecnicamente si dovrebbe parlare di pesce d'aprile a metà, visto che la presentazione del concept della Model 3 si è svolta giovedì 31 marzo a Hawthorne, in California, quando in Europa era venerdì 1.
Il giochino è riuscito così bene, però, che il pesce non solo è intero, ma anche grosso, anzi immenso, come solo 276 milioni di dollari lo possono essere. È questa la cifra che Tesla ha già messo in tasca raccogliendo 276.000 prenotazioni (ciascuna pagata 1.000 dollari con diritto di restituzione dell'anticipo, qualora si cambiasse idea, fino a prima della firma del contratto vero e proprio).
Il tutto, è doveroso specificarlo, con una certa complicità di molti media un po' in tutto il mondo, che hanno titolato “presentata la Tesla Model 3”: in realtà, come detto, nel quartier generale dell'azienda californiana è stato presentato un concept, di cui sappiamo quasi tutto.
Per esempio che avrà un prezzo a partire da 35.000 dollari (pari a poco meno di 31.000 euro; Elon Musk ha tenuto a sottolineare che la dotazione sarà molto ricca fin dalla versione base), un'autonomia di 346 km e 5 posti.
Sappiamo anche che nell'abitacolo spicca il grande display centrale da 15” a sviluppo verticale e che l'accelerazione da 0 a 100 km/h avverrà in circa 6 secondi. Capitolo sicurezza: Elon Musk, come già fece con la Model X, ha parlato di standard senza precedenti. Fino a prova contraria non possiamo dubitare che le cose stiano davvero così, ma non ci sbilanceremmo nell'affermare che la Model 3 sia più sicura della più sicura fra le automobili messe alla prova dall'EuroNCAP.
Tornando alle prenotazioni della Model 3 - grazie alle quali la Tesla ha ottenuto di fatto un finanziamento in maniera tanto nuova quanto anomala - si può ormai affermare che Elon Musk sia riuscito a superare, nella dimensione di guru, persino Steve Jobs: quest'utimo, se non altro, aveva dalla sua parte i conti della Apple (almeno negli ultimi anni).
Tesla, invece, da quando esiste non ha mai presentato un bilancio in attivo e ogni auto prodotta, finora, ha generato una perdita di denaro per le casse dell'azienda (nonostante questo, il titolo in Borsa vola stabilmente su una capitalizzazione elevatissima, ma questo è un altro discorso).
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