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Walter de Silva ricomincia da Stilnovo

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IL PERSONAGGIO

Walter de Silva ricomincia da Stilnovo

  • –di Corrado Canali

Di Walter de Silva si erano prese le tracce. A parte una breve apparizione al Quattroruote Day, l'ormai ex responsabile dello stile dei marchi del Gruppo Volkswagen non partecipava ad un evento pubblico da qualche mese. Difficile pensare che si stesse godendo una meritata pensione dopo tanti anni di super lavoro. Ma visto che la decisione di lasciare era maturata in circostanze tutt'altro che apprezzate almeno da lui, si capiva che prima o poi si sarebbe fatto di nuovo vivo.

L'occasione è venuta per il Salone del mobile di Milano, la città d'adozione del design che, come noto, è nato a Lecco e nell'ambito di una collaborazione avviata con una storica “griffe” italiana di arredamento Stilnovo che per festeggiare i 70 anni di attività ha deciso di affidarsi a De Silva per rilanciarsi anche a livello mediatico. Il primo di una serie di componenti d'arredo realizzati da De Silva per Stilnovo è Iconò un tavolo, ma verrebbe da dire un esercizio di grande stile che, infatti, colpisce per la leggerezza, con due coni rovesciati di identiche proporzioni a sorreggere il piano circolare sovrastante. Paragonare Iconò alla celebre calandra “single frame” con la quale De Silva ha rifondato l'Audi portandola ai vertici del settore premium non è del tutto azzardato.

Ma oggi De Silva parla mal volentieri di auto, forse potrebbe aver staccato la spina dopo una vita in trincea o no? “Il Gruppo VW mi ha offerto un anno di consulenza, ma nessuno mi ha mai chiamato…”. Di chi l'ha sostituito al vertici dello stile del Gruppo VW, Michael Maurer, già a capo dello stile Porsche, non parla, ma lascia intendere che non era lui il predestinato. “In questi mesi, invece, ho rivisto Martin Winterkorn (l'ex eco del Gruppo VW) che penso stia preparando un ritorno in grande stile. Ho sentito Wolfgang Hatz (ex responsabile dello sviluppo motori) che era molto arrabbiato per quel che è successo, mentre di Ulrich Hackenberg (ex responsabile di ricerca e sviluppo) ho perso le tracce, ma i rapporti con lui non erano da tempo più molto buoni”. Sul piano prodotto del Gruppo VW, De Silva, naturalmente, glissa. “Per due anni era già stato tutto deciso, poi si vedrà”.

All'evento milanese nessuno degli ex colleghi italiani di De Silva si è fatto vedere. Era presente, invece, Alessandro D'Ambrosio l'ex collaboratore e ancora oggi responsabile dell'Advance Design Audi. “Del resto prima di lasciare ho scritto 40 lettere ad altrettanti collaboratori, ma mi hanno chiamato in due e risposto in quattro”. De Silva preferisce affrontare, invece, una delle poche “ferite” ancora aperte, l'Italdesign che aveva accettato di guidare da presidente dopo l'uscita di scena del fondatore Giorgetto Giugiaro. “Mi ero assunto la responsabilità di valorizzarla ed ero pronto ad individuare i partner che garantissero gli investimenti richiesti, ma non c'è stato verso. A quel punto era chiaro che non si sarebbe fatto nulla. Da qui la decisione di dimettermi da presidente”. Tutta colpa del dieselgate? Forse, ma ci vorrà tempo per capire chi ha avuto ragione.

Se De Silva che aveva contribuito con la sua visione di stile a ridare un'immagine internazionale ai brand del Gruppo VW oltre a contribuire a fare di Audi il marchio di riferimento fra i premium soprattutto dal punto di vista dello stile. O se avranno visto bene i nuovi vertici di Volkswagen che hanno deciso di azzerare tutto e di ricominciare da manager di provata fede teutonica. Walter de Silva un'idea ce l'ha, ma non la dirà mai. Forse preferisce che a chiarire siano i fatti anche se ci vorrà tempo. Intanto si prenderà cura della Stilnovo. Sarà una caso, ma il “suo” tavolo Iconò, è più simile alla Golf VII che agli ultimi modelli Audi del “suo” erede, Marc Lichte, alla guida dello stile del brand dei “quattro anelli”.

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