Se gli indizi fanno una prova, le notizie degli ultimi mesi mostrano il più importante cambiamento nell'industria dell'auto, concepire diversamente la mobilità: nuovi, business, nuovi player e nuove geografie. Il business dell'auto “tradizionale” oggi vale circa 2,3 trilioni di dollari mentre quello dei servizi di trasporto è stimato in 5,4 trilioni di dollari., numeri che fanno gola a tanti. Il car sharing è un must: Car2go diffuso globalmente dopo il lancio in Cina di 400 Smart a Chongqing, pochi mesi dopo la flotta di 300 Smart EV che spopolano a Madrid. DriveNow ha lanciato Seattle e a breve Milano. Anche il car rental. è attivo.
Europcar socio di car2go Europe ha investito lo scorso anno in Ubeeqo azienda con una piattaforma per servizi di mobilità aziendali e un servizio di car sharing a Parigi e Londra. Gestire business così complessi è difficile e molte aziende puntano a newco. Ford ha costituito Ford Mobility Solutions, ora a caccia di CEO in Silicon valley. GM ha creato una divisione con management dedicato e leadership al femminile, insieme a un grande piano di investimenti: prima 500mln di $ in Lyft (ridesharing), poi ha rilevato Relayrides (carsharing peer to peer) e poco dopo ha acquisito Cruise Automation, per 1bln$, società di 3 anni di vita dedicati alla guida autonoma. Più silenziose le case europee, con Audi che ha lanciato “Audiondemand”, solo con vetture premium, oltre ad avere a Monaco l'Audi Business Innovation Gmbh,.
L'ultimo arrivato in termini di tempo è il gruppo Jaguar LandRover, con la presentazione di InMotions start up dedicata ai nuovi settori, con base a Londra ma già al lavoro per inaugurare i primi servizi. Una recente ricerca di ICB Insights ha mappato i 30 brand al mondo operativi nelle nuove tecnologie e guida autonoma. I progetti di Apple sono noti, Google ha una flotta di selfdriving pod in giro per la California e Faraday Future ha appena posato la prima pietra della megafactory a Las Vegas, Next-EV è protagonista del campionato di Formula-E. Oltre a player ancora in “stealth mode” come Rivian (base a Detroit) e Atieva (siliconvalley) e l'ultima nata, poche settimane fa, Future Mobility Corp, finanziata dalla multinazionale cinese Tencent e un team di 3 executives appena rubati direttamente da BMW- Anche la geografia dell'industria cambia.
La Silicon Valley ospita tutti i centri di ricerca e sviluppo di ogni brand automotive e non solo.California e Nevada sono i primi Stati ad avere autorizzato la guida autonoma introducendo il riconoscimento legale del “computer” come “autista”. Colossi come Google, Ford, Volvo, Uber, Lyft hanno annunciato la costituzione di una “coalizione” per attività di lobbying. Solo in America ci sono 53 disegni di legge in 23 Stati diversi. E l'Europa? Solo l'UK si è mossa con anticipo cercando di attrarre investimenti e operatori, L'Italia non sembra avere interesse in questo settore, né da parte delle Istituzioni che dell'imprenditoria. Peccato perché tra le prime prime auto a guida autonoma fugurano quelle dei test tutti italiani, realizzati dall'equipe del prof. Broggi dell'Università di Parma, oltre 10 anni fa e da alcuni mesi acquistata dalla multinazionale californiana Ambarella.
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