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Fiat 500 «Topolino»: ottant'anni suonati per una vettura su…

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Epoca

Fiat 500 «Topolino»: ottant'anni suonati per una vettura su cui investire

Salvo che per gli appassionatissimi proprietari, crediamo sia difficile per chiunque ricordarsi dell'ottantesimo compleanno di questa vetturetta, protagonista quant'altri mai della ricostruzione post bellica del nostro Paese: una delle pagine più luminose della sua storia recente.

E dire che ottant'anni, per un'automobile, sono tantissimi; eppure tale ricorrenza, al di fuori della cerchia dei fedelissimi, sta passando sotto silenzio; e questo, nonostante sia in programma, attorno alla metà di giugno, un raduno internazionale in quel di Torino con eventi destinati a passare alla storia, primo fra tutti l''assalto' delle 500 al Lingotto: lo stabilimento che le vide uscire fin dal 1936, sciamanti verso il futuro in tutta la loro civettuola leggiadria.

Ci sarebbe quasi da chiamare il servizio di derattizzazione del Comune vista la quantità di 'Topi' che in quei giorni 'infesterà' la Capitale Sabauda ma, a parte gli scherzi e i giochi di parole sul soprannome della vettura, riteniamo sarà un periodo di grande festa per la cittadinanza intera.

Basta guardarli, infatti, i 'Topolini', perché tutta la loro simpatia, la loro generosità, il loro umile desiderio di far parte di una famiglia, di rendersi utili e di percorrere le strade del mondo torni a conquistare i cuori di tutti, compresi i bambini che macchinine come queste le hanno viste solo alle giostre; troppa poesia!? Si vada a rivedere le pubblicità dell'epoca e ci si renderà conto che fu proprio in questi termini che la Fiat 500 si propose alle famiglie italiane, specialmente nei primi anni '50 quando divenne disponibile la giardinetta metallica 'Belvedere': una impagabile tuttofare in grado di trasportare con la stessa infaticabile bonomia sia gli attrezzi del mestiere del capo famiglia sia tutti i suoi componenti nella visita domenicale ai parenti di campagna.

Negli anni precedenti il conflitto, invece, pur essendo l'auto meno cara sul mercato, la Fiat 500, non era ancora alla portata di quella fascia di clienti; era più il regalo di laurea per i giovani figli di papà oppure il mezzo di trasporto di professionisti non particolarmente facoltosi ma comunque di reddito superiore alla media nazionale.

La storia della '500' Fiat è abbastanza nota e fu il frutto di un incarico 'inderogabile' del Senatore Agnelli alla squadra dei suoi Tecnici capeggiata in quel momento (1930) da Oreste Lardone; il primo prototipo funzionante, a trazione anteriore e con motore bicilindrico raffreddato ad aria, venne pronto per il collaudo nell'estate 1931: evento al quale volle partecipare il Senatore in persona; la vicenda si risolse in un disastro: principio di incendio sul veicolo, fuga precipitosa degli occupanti (Senatore compreso) dall'abitacolo, licenziamento del Lardone, proscrizione eterna dalla Fiat per la incolpevole trazione anteriore e stallo nell'evoluzione del progetto.

Che riprese vigore solo nel 1932 con l'assunzione dell'ing. Dante Giacosa che, partendo da concetti molto meno rivoluzionari, riuscì a concepire un piccolo capolavoro; purtroppo il 'target' di prezzo fu travolto e la macchina non poté essere messa in vendita, nel 1936, per meno di 8.900 Lire.

Il successo, tuttavia, non mancò e la 'Topolino' (un nomignolo dovuto all'aspetto del suo musetto ma la cui origine è avvolta nel mistero) iniziò la sua cavalcata commerciale punteggiata di versioni ad apprezzamento crescente: nel 1948 è la volta della 500 B con motore a valvole in testa capace di cento km all'ora; insieme a lei vide la luce la 'Giardiniera': versione 'station wagon' con fiancate in legno di frassino e masonite disponibile anche in tinte metallizzate.

Del 1949 è la 500 C con carrozzeria ristilizzata totalmente in stile 'americano' ma sempre disponibile nelle versioni berlinetta a due posti con o senza tettuccio apribile in tela e 'Giardiniera' in legno (oltre alla versioni furgone sempre presente per usi professionali); dal 1951 la già citata 'Belvedere' metallica prese il posto della 'Giardiniera' diventando in breve tempo la versione più venduta. Il suo gradimento fu tale da consentirle di sopravvivere un anno alla cessazione della produzione della berlina nel 1954 e, per un breve periodo, di rimanere in listino accanto alla rivoluzionaria Fiat '600' a motore posteriore; alla fine gli esemplari prodotti della Fiat '500', nelle sue varie versioni, superarono ampiamente il mezzo milione di unità.
Oggi l'acquisto di una di loro ci pare da consigliare senza riserve: rimasta fuori dal turbine delle quotazioni dell'ultimo periodo, è possibile entrarne in possesso a cifre che vanno dagli otto/novemila Euro di una bella 500 C Trasformabile ai venti/venticinquemila Euro di una 500 B Giardiniera metallizzata in condizioni da concorso. Ci si assicurerà, in tal modo, un pezzo di storia d'Italia di commovente simpatia e, volendo, tante occasioni di divertimento in compagnia dei Soci dell'attivissimo Club Italiano. Il tutto attraverso il possesso di una vetturetta che ha bisogno di poco sotto ogni aspetto: manutenzione, spazio, benzina, ecc; con in più la sicurezza della tenuta del proprio investimento.

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