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Mitsubishi Motors: test truccati su quasi tutti i modelli in Giappone

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LO SCANDALO

Mitsubishi Motors: test truccati su quasi tutti i modelli in Giappone

  • –dal nostro corrispondente Stefano Carrer

TOKYO – Mentre la Toyota annuncia il terzo bilancio annuale consecutivo con profitti record – ma avvertendo che l'utile dovrebbe calare del 35% quest'anno per il rialzo dello yen – altri comparti dell'industria automobilistica giapponese piombano in una situazione di piena crisi.

Mitsubishi Motors ha riconosciuto oggi che i test irregolari sull'efficienza dei motori – gia' ammessi per 4 linee di minicar – potrebbero aver interessato altri nove modelli, estendendosi a tutta la gamma venduta in Giappone (presente e passata).

L'ammissione e' arrivata in una conferenza stampa, convocata dopo che il quotidiano Asahi aveva pubblicato un articolo secondo cui i test impropri riguarderebbero praticamente tutti i modelli commercializzati in Giappone dal 1991. Il gruppo sta facendo accertamenti anche su modelli venduti all'estero. Lo scandalo si allarga e rende sempre piu' probabile che la societa' rischi il crack se non verra' salvata da operazioni straordinarie, come del resto gia' avvenuto una dozzina di anni fa da parte di aziende del “keiretsu” Mitsubishi dopo un altro scandalo.


Mitsubishi Italia in una nota ribadisce “l'alterazione rilevata è riferita alla vigente normativa Giapponese; confermando quindi che le metodologie di test ed i dati riportati per le vetture dotate di certificazione Europea sono in accordo con i test di omologazione europei, che seguono differenti normative. Mitsubishi ha inoltre confermato che dal 25 aprile è insediata una commissione di esperti esterni, chiamata dalla Corporation a valutare le cause, le modalità ed ogni altro aspetto inerente alla vicenda.

La societa' di componentistica Takata Corp. ha altresi' preannunciato una drastica ristrutturazione dopo aver registrato il terzo rosso annuale in quattro esercizi a causa dei costi crescenti legati al richiamo in officina di auto equipaggiate con i suoi airbag potenzialmente difettosi. La perdita netta nell'esercizio terminato il 31 marzo e' ammontata a 13,1 miliardi di yen. In vista c'e' di peggio, tanto piu' dopo che settimana scorsa le competenti autorita' Usa hanno annunciato il richiamo per altri 40 milioni di airbag della societa', per potenziali problemi che hanno gia' causato in totale circa 50 milioni di richiami nel mondo. E anche in Giappone il numero dei richiami in officina potrebbe salire ancora.

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