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Mercedes Classe E, come funziona la tedesca che guida da sola

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INNOVAZIONE

Mercedes Classe E, come funziona la tedesca che guida da sola

Osservare la nuova Mercedes Classe E mentre si aggira in totale autonomia, inserisce l'indicatore di direzione ed esegue la manovra di parcheggio senza nessuno al volante, una certa impressione la fa. In realtà qualcuno c'è, a dare il via libera alle operazioni: è l'addetto Mercedes-Benz (ma il sistema è normalmente a listino - nel “pacchetto parcheggio” - a 1.769 euro, più altri 305 per la funzionalità “Remote” e può essere usato da chiunque abbia uno smartphone) che, ruotando continuamente il dito sullo schermo del proprio smartphone, comunica alla centralina di comando della vettura che può procedere con le operazioni. In caso contrario, la procedura si blocca immediatamente. Inizia così la nostra esperienza nel “test di intelligenza” organizzato da Mercedes-Benz Italia per la sua nuova auto simbolo, la Classe E appunto.

Così come è capace di entrare, ovviamente, la Classe E è in grado anche di uscire da un parcheggio: il bello è che se c'è qualche ostacolo sulla sua corsa - e una volta ottenuto il via libera dai sensori - la vettura lo evita agendo sullo sterzo. Detto questo, bisogna però essere sinceri: per il momento si tratta di un ottimo esercizio tecnologico e poco più. Le tempistiche del sistema di parcheggio automatico (con coducente fuori dall'auto) sono infatti così lunghe che anche il più paziente degli automobilisti dietro di voi perderebbe la pazienza. Inoltre, in base a quello che abbiamo avuto modo di vedere nella dimostrazione organizzata da Mercedes, il sistema di tecnologie del “pacchetto parcheggio” non riesce a infilarsi in spazi stretti; in altre parole, se fra due auto c'è uno spazio a misura di Classe E (ma non per aprire le portiere), non vi potete ancora permettere il lusso di scendere prima dall'auto e parcheggiarla a distanza, “guadagnandovi” un posto altrimenti impossibile. A quel punto molto probabilmente si arriverà, ma più avanti.

La seconda parte del “test intelligenza” consente invece di comprendere perché lo Stato del Nevada (USA) abbia concesso alla Mercedes e non a qualcun altro di iniziare i test della guida autonoma- per la prima volta nella storia - su strade aperte al traffico, ovviamente con la Classe E. Già sul modello di serie, infatti, il funzionamento dei sistemi di ausilio al conducente e di (parziale) guida autonoma raggiungono un livello sorprendente, come abbiamo potuto constatare. Sì perché la frenata automatica in caso di ostacolo non è una novità, ma sulla berlina tedesca è capace di evitare l'impatto fino a 90 km/h (30 km/h per la maggior parte delle altre auto che ne sono dotate) e di ridurne le conseguenze fino a 210 km/h. La nostra prova si è svolta a 50 km/h e il funzionamento del sistema è davvero irreprensibile: prima dà un avviso sonoro, poi interviene sui freni in modo percepibile ma ancora leggero (per richiamare l'attenzione del guidatore) e, quando ormai non ci sono alternative, applica in autonomia la massima forza frenante. Durante i 60 minuti di dimostrazione, i due esemplari non hanno sgarrato di un cm.

Altrettanto efficace è il sistema che previene l'impatto col pedone e con un'auto che incrocia la propria traiettoria: lo schema è sempre lo stesso - avviso sonoro, richiamo tramite leggera frenata, panic stop - e anche in questo caso, durante l'ora circa di durata della dimostrazione, il comportamento della Classe E è stato identico al centimetro in tutti gli esercizi svolti.

Ovvio che la strada aperta al traffico è tutta un'altra cosa, rispetto al piazzale predisposto dagli ingegneri della Casa di Stoccarda: gli imprevisti sono infinitamente più numerosi e il loro modo di presentarsi anche, ma non c'è dubbio che se proprio si ha la sfortuna, da pedoni o automobilisti, di incappare in un utente della strada distratto o incapace, non resta che augurarsi che sia al volante della nuova Classe E.

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