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Renault-Nissan fa un passo verso il podio dei costruttori

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ANALISI

Renault-Nissan fa un passo verso il podio dei costruttori

  • –di Andrea Malan

Carlos Ghosn «vede» ormai il podio dei costruttori mondiali. Già da due anni l'ambizioso numero uno di Renault e Nissan aveva fissato come priorità per l'alleanza la conquista di uno dei primi tre posti nella classifica mondiale entro il 2020; l'acquisto di Mitsubishi potrebbe permettergli di bruciare le tappe: se infatti agli oltre 8,53 milioni di veicoli venduti nel 2015 da Renault, Nissan e dalla russa AvtoVaz si aggiungono gli 1,07 milioni più dell'alleata giapponese si arriva a 9,6 milioni: i 9,84 milioni di General Motors, terza nel 2015 dopo Toyota e Volkswagen, sono ormai a portata di ruote; senza contare l'intesa industriale con la Mercedes - cementata da una partecipazione incrociata con la holding Daimler. L'operazione annunciata giovedì conferma il fiuto e la rapidità decisionale di Ghosn, anche se la conquista del terzo posto è di per sé solo una questione di prestigio: ciò che conta è che le dimensioni raggiunte dal gruppo vengano sfruttate in modo efficiente per massimizzare le sinergie e ottimizzare l'impiego di capitali.

Attese sinergie miliardarie.
Proprio questi punti sono stati sottolineati da Ghosn nel suo discorso di ieri: il manager ha sottolineato che si tratta di un «accordo potenzialmente win-win» che apporterà forti benefici a entrambe le società. «Miliardi di dollari» di sinergie sono attesi su acquisti, piattaforme comuni, sviluppo condiviso di nuove tecnologie, utilizzo congiunto di impianti, cooperazione sui mercati di crescita. Proprio il caso del salvataggio di Nissan da parte della Renault, nel 1999, dimostra che il successo è possibile ma anche che per consolidare la cooperazione potrebbe volerci molto tempo.
Dal punto di vista finanziario l'acquisto della quota in Mitsubishi sembra un'affare, anche grazie al repentino calo in Borsa del titolo dopo lo scandalo dei consumi truccati. Il caso di AvtoVaz dimostra però come i giudizi si possano dare solo nel lungo periodo. L'azienda russa è finora costata a Renault e Nissan molto più di quanto preventivato (anche a causa del crollo del mercato locale), e il recente cambio al vertice ha visto l'alleanza perdere la guida a vantaggio dei soci russi.

Sono le crisi a scatenare il consolidamento.
Più in generale, l'ingresso di Nissan in Mitsubishi toglie dal mercato un attore fra i più deboli nel settore auto globale, un'azienda di cui si parlava da tempo come possibile preda di uno dei colossi.
Da quando Sergio Marchionne lanciò il suo appello, poco più di un anno fa, è il primo passo concreto verso il consolidamento nel settore auto; un passo che conferma - per ora - come siano soprattutto le crisi a dare lo spunto per fusioni o acquisizioni.

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