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Giulia, è tornata la vera Alfa Romeo

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Giulia, è tornata la vera Alfa Romeo

BALOCCO - «Tremate, tremate, le Alfa son tornate». Basta guardarla, anzi guidarla, la nuova Giulia per capire che il Biscione fa sul serio e che i concorrenti, soprattutto tedeschi, ora devono avere una preoccupazione in più.

A quasi un anno dal reveal della Quadrifoglio (era il 24 giugno 2015), la versione ipervitaminizzata da 510 cavalli sprigionati da un V6 di 2.9 litri, che ha fatto da anteprima, e a due mesi dal debutto al Salone di Ginevra, siamo andati a conoscere, in strada, nei pressi del Proving Ground Fca di Balocco, la Giulia “normale” con motore diesel (i benzina da due litri a partire da 200 cv arriveranno prossimamente). Porta, infatti, al debutto un inedito turbodiesel in alluminio da 2.2 litri, 2.143 cc per la precisione, in due livelli di potenza - 150 e 180 cavalli - abbinati a un cambio automatico a 8 marce (e in questo caso la coppia per entrambi gli step è di 450 Nm a 1.750 giri) o a un manuale 6 marce che però impone una riduzione della coppia (380 Nm a 1.750 giri).

Dal punto di vista tecnico utilizza un sistema di iniezione MultiJet II con Injection rate shaping (Irs), mentre il flauto del common rail lavora a 2.000 bar. La sovralimentazione è attuata con turbocompressore a geometria variabile elettroattuato, che minimizza i tempi di risposta (e l'assenza del turbo lag si sente eccome). Le vibrazioni sono ridotte, grazie anche alla presenza di contralbero di equilibratura. La trazione è rigorosamente posteriore per garantire quelle emozioni e il massimo piacere di guida persi e dimenticati nelle Alfa del recente passato.

Abbiamo provato quest'ultimo abbinato a un cambio automatico a 8 marce e manuale. Il primo contatto, salendo a bordo, è positivo. Anzi, sorprendente. Lo stile della plancia e degli interni è piacevole, anche se esibisce qualche déjà-vu con modelli concorrenti, mentre la qualità dei materiali, gli accoppiamenti e l'assemblaggio appaiono fin da principio molto curati, con un'attenzione al dettaglio mai vista finora sulle vetture del marchio italiano. Peccato per la scomoda leva con regolazione continua dell'inclinazione dello schienale, che stona con il livello della vettura e non è in sintonia con la cura profusa in altri dettagli (i sedili con regolazione elettrica, insieme al cruise control adattativo, arriveranno nei prossimi mesi). Detto questo, e parlando di cose più importanti, la posizione di guida è semplicemente perfetta con il volante verticale e un'ergonomia ben studiata. Tutti i sistemi di bordo si comandano con tre manopole, di cui una centrale (per il sistema di infotainment), alla sinistra della quale c'è il selettore Dna, un classico di Alfa e che permette di regolare a piacere la risposta di motore e sterzo.

Il temperamento del 2.2 turbodiesel si fa apprezzare fin da subito. Non è il classico Euro 6 noioso e privo di brio, non ti fa dire “ma i cavalli dove sono?”. Il motore spinge forte in modo fluido e istantaneo con un piacevole sound allo scarico. E su un'Alfa Romeo questa è una cosa che conta tanto. Giulia ci è parsa piacevole da guidare con una tenuta di strada inappuntabile, grazie anche a una gommatura differenziata tra anteriore e posteriore qualora si scelgano i cerchi da 18” pollici. I freni sono pronti e lo sterzo è un vero capolavoro di precisione: bello diretto e sempre con il giusto carico.

Con la Giulia è facile entrare in sintonia fin da subito, anche perché il guidatore si sente un tutt'uno con la macchina. E se il piacere di guida è da vera italiana, da vera Alfa Romeo, comfort e silenziosità sono da tedesca. Nel mirino (vedi articolo sotto) ci sono, infatti, Audi A4, Bmw Serie 3 e Mercedes Classe C, ma anche vetture di nicchia come Jaguar Xe, Infiniti Q50 e Mazda 6.

Il sistema di infotainment (Alfa Connect) monta un display non touch da 6,5 pollici (8,8 pollici optional molto consigliato), annegato dietro uno schermo perfettamente integrato in plancia. C'è la radio Dab, il navigatore (tecnologia TomTom) che, vera interfaccia uomo-macchina, visualizza tutte le informazioni sullo stato della vettura.

I prezzi delle Giulia diesel spaziano da 35.500 euro della versione base ai 43mila euro richiesti per la 2.2 da 180 cv automatica in allestimento Super (il secondo dei due disponibili). Ci sono però anche le varianti “Business” e “Business Sport” che, con equipaggiamenti più ricchi, sono dedicate alle flotte con prezzi vanno da 37.500 a 44.500 euro. Nutrito l'equipaggiamento di serie, con sistemi di ausilio alla guida come la frenata automatica con avviso collisione e riconoscimento pedone.

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