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Ultimatum di Berlino alla Opel: 2 settimane per chiarire i dati emissioni

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AUTO TEDESCHE

Ultimatum di Berlino alla Opel: 2 settimane per chiarire i dati emissioni

Nonostante Opel abbia seccamente smentito di aver manipolato i dati sulle emissioni, il Governo Federale tedesco ha fissato una scadenza di due settimane al termine della quale Opel dovrà fornire maggiori informazioni sui risultati delle emissioni di alcuni suoi veicoli.

La notizia è stata data dal Ministro dei Trasporti di Berlino, Alexander Dobrindt, dopo una riunione con altri funzionari governativi e con l'Amministratore Delegato dela Casa tedesca, Karl-Thomas Neumann. Opel, pur ammettendo la presenza sul minivan Zafira di un software che consente di bloccare i sistemi di controllo delle emissioni alle basse temperature, ribadisce che si tratta di una procedura legale e dello stesso parere è comunque anche il Ministero dei Trasporti. Il problema è rappresentato da una cosiddetta “area grigia” presente nelle attuali normative europee sulle emissioni e Berlino ritiene che i costruttori cerchino di approfittare delle lacune nei regolamenti.

Per questo motivo, e dopo lo scoppio del dieselgate che ha travolto il Gruppo Volkswagen, Berlino ha affidato all'agenzia per i trasporti KBA l'incarico di avviare un'indagine tecnica su vari modelli in circolazione in Germania. Istituita una commissione tecnica, sono state condotte ispezioni su 53 vetture di diversi produttori per verificare l'eventuale presenza di software illegali. Dai recenti risultati preliminari, è emerso come l'unica colpevole sia stata Volkswagen. Ricordiamo che le accuse rivolte ad Opel sono state avanzate dall'associazione ambientalista Deutsche Umwelthilfe, dalla trasmissione televisiva Monitor e dalla rivista Spiegel. (101763Atk)

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