
Sergio Marchionne rimarrà nel Gruppo FCA almeno fino alla primavera del 2019 quando l'assemblea degli azionisti approverà il bilancio dell'esercizio 2018. Lo ha chiarito il Presidente del Gruppo, John Elkann, a margine dell'assemblea dei soci di Exor, di cui Elkann è Presidente e Amministratore Delegato. Il manager italo-canadese, Amministratore Delegato di FCA, ha più volte datato la sua uscita di scena proprio per il 2018-19. “Il successore sarà scelto internamente e certamente io non farò parte dei candidati alla sua eredità”, ha aggiunto Elkann. Il rampollo della famiglia Agnelli ha poi così risposto ad una domanda specifica su un eventuale accordo con il Gruppo PSA per acquisirne parte della quota che dovrebbe cedere lo Stato francese.
“Ci aspettiamo di fare operazioni che ci consentano di cambiare dimensioni e quella con PSA non è tra queste”. Smentita anche l'indiscrezione (lo avevano già negato i cinesi) di un ingresso nel capitale FCA della partner Guangzhou Automobile Group. “Con loro abbiamo solo contatti per aumentare la nostra presenza in Cina”. Non poteva mancare un cenno sulla diatriba con Berlino relativa alla volontà di FCA di collaborare con le autorità sui test delle emissioni. “Le autorità competenti sono quelle italiane e noi abbiamo agito in assoluto coordinamento con esse.
Rimaniamo a disposizione, non ci preoccupa che diventi un caso politico. Il problema va affrontato in maniera omogenea”. Elkann si è infine soffermato sul piano di rilancio dell'Alfa Romeo e sul suo avvicendamento al comando. “Il lavoro fatto in questi anni da Harald Wester ha consentito ad Alfa Romeo e Maserati di proporre una gamma di auto importanti, ma ora entriamo in una fase dove bisogna sviluppare la presenza sul mercato. Reid Bigland ha dimostrato capacità di gestire la presenza commerciale dei marchi, in particolare di Ram. Potrà dare un'accelerazione”.
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