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Kia Niro, al volante del suv ibrido che sfida Toyota

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Kia Niro, al volante del suv ibrido che sfida Toyota

FRANCOFORTE - La Kia Niro è un'auto non comune, praticamente senza concorrenti del panorama attuale. È un suv, anzi un crossover vista la non eccessiva altezza da terra, compatto ma non troppo con i suoi 4.35 metri di lunghezza e il passo generoso di 2.70 metri. Ma quel che distingue la Niro è il fatto di essere ibrida e questo la rende speciale. Ha debuttato al salone di Ginevra e l'abbiamo provata in anteprima a Francoforte. Sarà in vendita a settembre. I prezzi non sono ancora stati ufficializzati ma dovrebbe aggirarsi secondo nostre stime intorno ai 25mila euro, l'allestimento per l'Italia probabilmente sarà unico e particolarmente ricco di contenuti.

Kia Niro si colloca tra la Soul e la più grossa Sportage e, soprattutto rappresenta un tassello chiave nello scontro competitivo, in chiave green, tra Kia (che fa parte del gruppo Hyundai) e Toyota, cioè la protagonista assoluta dell'ibrido. Niro sfrutta infatti tecnologie (powertrain, piattaforme e piattaforme) sviluppata dal gruppo coreano e che sono in comune con la Hyundai Ioniq, cioè la berlina, “Anti Prius” che, al pari di Niro, è stata presentata a marzo al salone di Ginevra, e che sarà ibrida, ibrida plug-in ed elettrica.

La vettura è spinta da un 1.600 cc quattro cilindri ciclo Atkinson a iniezione diretta di benzina da 15 cv e 147 Nm di coppia abbinato a un elettromotore da 32 Kw (44 cv) e 170 Nm, alimentato da una batteria Lithium-ion polymer
in totale il powertrain ibrido eroga 141 cavalli e 265 Nm di coppia.

Abbiamo provato la vettura in una Francoforte con poco traffico a causa di una festa nazionale tedesca e questo probabilmente ci ha favorito nei consumi che sono riuslati molto bassi: nel tragitto di prova con piede leggere abbiamo fatto qualcosa come 4.4 litri di benzina ogni 100 km (in linea con il valore dichiarato dalla casa, e di questi tempi di numeri farlocchi è una buona cosa).

Il motore elettrico ha un intervento ben presente e facendo un po' di attenzione si riesce a viaggiare fino a 50 km/h per tragitti ragionevolmente brevi in elettrico puro con notevoli risparmi di carburante. Insomma, il software che gestisce la sinergia tra il motore termico e quello elettrico ci è parso ben sviluppato e al piacere di guida concorre il cambio automatico a doppia frizione (i competitor usano trasmissioni Cvt a variazione continua che non sono quasi mai un esempio di piacevolezza di marcia).

Il quadro dinamico è positivo: sterzo di impostazione turistica, freni pronti e sospensioni che assicurano confort vero anche sullo sconnesso (nonostante i cerchi da 18 pollici dell'esemplare in prova).
La vettura è ampia e comoda e ci sono feature riservate a modelli premium come sedile guida a regolazione elettrica, ventilati e riscaldati, infotainment moderno (ma semplice da usare) con schermo da 8 pollici, prese usb ad alta potenza, una presa a 220 volt e la ricarica a induzione per gli smartphone (togliendo il cinturino è stato capace anche di ricaricato anche uno Smartwatch Samsnung Gear S2).

Qualità costruttiva e cura dei dettagli sono di alto livello, come sulle ultime creazioni della marca coreana che in molti aspetti insegue quella maniacalità di esecuzione tipica dei marchi top tedeschi e stacca gli altri generalisti per qualità percepita e reale dei materiali e degli assemblaggi. Molto criticabile invece il freno a male a pedale che ostacola oltretutto i movimenti del piedi sinistro quando si entra e si scende dalla vettura.

L'abitabilità è più che buona, anche ai posti posteriori con il quinto passeggero che non è troppo sacrificato grazie a un tunnel di dimensioni limitate. E inoltre è possibile infialare i piedi sotto i sedili anteriori guadagnando comodità e spazio.
Il bagaglio non è super ampio (e non molto regolare) ma la soglia di carico (con il coperchio del doppio fondo in posizione) è abbastanza a filo dell'apertura del portellone.

In definitiva la Niro, prima ibrida Kia in Italia passa l'esame in scioltezza; non è impegnativa in citta, consuma poco (ma bisognerà verificare nel caos cittadino) e offre spazio da e confort da wagon di taglia medio grande. Resta ovviamente il limite dell'immagine di marca che ancora non è al top ma grazie a modelli di grande successo come Sportage sta crescendo e inizia a dare più di un dispiacere a molti competitor.

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