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La grande parata delle auto che hanno fatto la storia

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LO SPETTACOLO DELLA MECCANICA

La grande parata delle auto che hanno fatto la storia

L'evento più spettacolare del Salone di Torino è la parata, di vetture storiche e moderne, in programma sabato 11 giugno. La prima edizione, l'anno scorso anno, calamitò una folla divertita lungo l'intero tragitto. Si tratta di un omaggio al celebre Gran Premio del Valentino degli anni Cinquanta, ma anche di un modo molto efficace per coinvolgere la folla. Osservando i gioielli in parata, si può anche sognare. E chi avesse la vettura “adatta si potrà iscrivere tramite il sito www.parcovalentino.com . Sul percorso oltre alle auto di attuale produzione anche molte concept car, one-off e serie limitate di collezionisti provenienti da tutto il mondo. Si partirà alle 14,30 da piazza Vittorio Veneto con arrivo ai cortili della Reggia di Venaria nel pomeriggio, dopo una passerella emozionante.

Ma già alle ore 10 i partecipanti si schiereranno in piazza Vittorio per le operazioni preliminari. Il tragitto di 45 km prevede una comparsata in collina, con passaggi in corso Casale, corso Chieri, via Dei Colli, la scalata alla Basilica di Superga, quindi Strada comunale di Superga, corso Don Sturzo, strada Settimo, un tragitto in tangenziale con uscita a Venaria e il gran finale attraverso corso Garibaldi, piazza Veneto e via Mensa. Alla Reggia è, infine, in programma la serata di gala.

La gara storica, il Gran Premio del Valentino, ebbe una mitica edizione nel 1955, quando venne catalogata come gara extra-campionato di Formula 1. Era il 27 marzo, e nel verde del parco torinese, dopo 90 giri, trionfò Alberto Ascari su una Lancia D50. Alla partenza Ascari, partito in pole, si fece sorprendere dalle Maserati di Luigi Musso, Roberto Mieres e Jean Behra. Il quartetto rimase compatto per le prime fasi di gara poi, al 21° giro Musso, che era al comando, uscì di pista, fortunatamente senza conseguenze per la rottura di un tubo dell' olio e lasciò il comando ad Ascari. Nonostante gli sforzi dell'argentino Mieres, secondo alla fine, non ci furono più chances per gli avversari. I ritiri di Behra e le noie meccaniche che afflissero le Ferrari consegnarono il primo storico successo per la Scuderia Lancia in un GP di F. 1 sancendo il ritorno alla vittoria nella massima serie del bi-campione iridato, il cui ultimo successo risaliva al GP di Svizzera del 1953. (C.Ca.)

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