Le attese per il voto sulla Brexit condizioneranno le Borse, ma non il mercato europeo dell'auto che, a maggio, è cresciuto del 15,5% considerando i Paesi dell'Unione europea e dell'Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), per un totale di 1.330.599 immatricolazioni. A spiegare il dato particolarmente positivo non possono essere – assicura Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor – i due giorni lavorativi in più. A suo avviso, infatti, la forte accelerazione è legata alla domanda di sostituzione accumulata negli anni passati, alle forti azioni di promozione e marketing messe in campo da costruttori e concessionari, nonché «alle formidabili innovazioni» frutto di massicci investimenti. L'auto, dunque, torna a piacere.
E questo nonostante l'economia europea stia attraversando una fase tutt'altro che brillante. «Si tratterà di valutare se gli scenari drammatici prospettati in caso di uscita della Gran Bretagna dall'Ue – sostiene Daniele Lazzeri (Ndg) – si ripercuoteranno sulle scelte dei consumatori».

Nel frattempo quasi tutti i mercati europei crescono. Le uniche eccezioni sono rappresentate da Irlanda e Svizzera mentre Gran Bretagna, Romania, Olanda, Austria e Norvegia registrano progressi inferiori al 10%. Per tutti gli altri mercati gli incrementi sono a due cifre. Per quanto riguarda i primi 5 mercati, è l'Italia quello che cresce di più, con un progresso del 27,3%, davanti alla Francia con il 22,3%, la Spagna con il 20,9%, la Germania con l'11,9% e la Gran Bretagna con il 2,5%. Risultati che portano l'Italia al terzo posto assoluto come mercato automobilistico, dietro a Germania e Gran Bretagna.
A contribuire alla crescita complessiva sono anche i nuovi Paesi dell'Unione, a partire dall'Ungheria che cresce del 44,8%.

E se crescono quasi tutti i mercati, Quagliano sottolinea che crescono anche tutte le case costruttrici. Unica eccezione, ma su volumi estremamente ridotti, è Mitsubishi. Regina di maggio, tra le europee, è Renault che chiude il mese a +27,9% e conquista il 10,4% del mercato ed anche la seconda posizione assoluta, alle spalle di Volkswagen che cresce dell'8,8% e scende al 24,2% di quota. Anche Psa raggiunge il 10,4% del mercato (+17,6% le consegne del mese), ma è superata da Renault per poco più di un migliaio di immatricolazioni. Alle spalle della coppia francese si colloca Fca che cresce del 25,3% e sale al 7,4%. Per Lancia l'incremento è del 31,9%, per Jeep del 30% e per Fiat del 26,8%. Solo Alfa Romeo cede l'1,1%.

Fca scavalca la Ford che, crescendo del 7,8%, scende al 6,6% di quota ed è superata anche da Opel (+11,7% e medesima quota di Ford ma con poco meno di un migliaio di consegne in più). Quota identica anche per Bmw (+20,4%) che precede Daimler (+14,1%). Tra le asiatiche solo Nissan cresce ad una cifra (+2%) mentre Toyota sfiora il 20% di incremento e Mazda, Jaguar Land Rover, Suzuki e Honda lo superano.

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