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Dossier Ferrari, il lusso «integrale»

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Dossier | N. 69 articoliAuto, tutte le novità dell'estate

Ferrari, il lusso «integrale»

Una Ferrari simile non era mai uscita da Maranello, sebbene la Gtc4Lusso scaturisca dalla metamorfosi della Ff, che ha aperto un nuovo capitolo non solo in casa Ferrari, ma anche tra le granturismo con lineamenti da shooting-brake, o se si preferisce da coupé-station wagon, l’abitacolo per quattro persone e l’interpretazione secondo i canoni Ferrari della trazione integrale. Una serie di fattori che hanno generato una granturismo versatile e fruibile come non se ne erano ancora viste. La Gtc4Lusso si presenta con una personalità e con tecnologie che incrementano ulteriormente quelle connotazioni, proponendo, nel contempo, novità che impediscono di catalogarla come frutto di un restyling della Ff.

Infatti la Gtc4Lusso rispetta l’archetipo formale della Ff, ma stilisticamente condivide con la progenitrice solo la cornice del parabrezza, poi mette in campo sia 690 anziché 660 cv sia un comportamento ancora più versatile, nonché connotazioni ancora più esclusive che giustificano il termine Lusso che integra la denominazione. Sono dovuti alla definizione l’abitacolo che offre a tutti i passeggeri una quantità di spazio inusuale per una granturismo, un notevole comfort, nuovi parametri ergonomici e funzionali, oltre che un’atmosfera esclusiva. È impressa sia dall’esecuzione ricercata e dalla profusione di materiali pregiati (alluminio, carbonio, pelle) sia da tecnologie avanzate, come il sistema d’infotainment sviluppato da Maranello con un display multitouch da 10”24 con funzionalità e videate dedicate al passeggero che, dal canto suo, può anche essere reso partecipe di cosa combinano vettura e guidatore optando per il display da 8”, che si integra nella plancia davanti alla sua poltrona.

Invece la presenza del numero 4 è resa ancora più incisiva dal fatto che ora trasmette anche la presenza delle quattro ruote sterzanti. Una tecnologia brevettata, gestita dall’elettronica, che si abbina con un picco di potenza che nessun’altra auto può vantare e che rispetta in pieno la filosofia Ferrari, volta a incrementare le prestazioni e il piacere della guida in ogni condizione. Si integra nel sistema di gestione vettura Ssc, che interpreta come si sta comportando la vettura e che assegna in tempo reale a ogni componente elettronica la configurazione ideale per ottimizzare il comportamento. Ora, quindi, non solo gestisce le sospensioni attive, il differenziale, la trazione integrale, i freni, la risposta del gruppo propulsore e i dispositivi di gestione del dinamismo, ma anche l’attività del retrotreno. Quest’ultimo svolge il suo compito orientando le ruote posteriori nella stessa direzione delle anteriori o in senso opposto a quelle dell’avantreno in funzione delle andature e dei fenomeni parassiti che possono interessare il mantenimento della traiettoria corretta.

Così sui percorsi più tortuosi al volante della robusta Gtc4Lusso, lunga quasi 5 metri, sembra di guidare un’auto più compatta, grazie alla notevole agilità, mentre su quelli veloci si beneficia di una stabilità elevatissima, avendo su ogni fondo, come comuni denominatori, un’ottimale motricità e un’istantanea reattività ai comandi. Un fattore sostenuto tanto dal peso forma della Gtc4Lusso (la massa è di 60 kg in meno della Ff, pur offrendo più contenuti) e dall’equilibrata ripartizione della massa quanto, ovviamente, dalla resa del V12 di 6,3 litri. Quest’ultimo porta alla ribalta inedite tecnologie che generano sia valori di coppia e potenza specifici sia un’efficienza della combustione elevatissima.

Tutto questo repertorio origina una Ferrari che, com’è scontato, offre performance più elevate della precedente ed è sempre istintivamente fruibile, poiché il dialogo uomo-macchina è sempre chiaro e stretto. Emerge sia quando è coinvolgente, perché l’ago del contagiri volteggia ai regimi più alti e, specie con il Manettino posto in Track, un sound ineguagliabile rimarca la carica della “cavalleria”, sia alle andature normali, grazie alla docilità delle reazioni e all’erogazione corposa ma fluida, impressa tanto dal notevole carico di coppia (l’80% è disponibile a 1.750 giri), quanto dal tempismo che sfodera il cambio a doppia frizione a 7 marce anche in queste situazioni.

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