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Dossier Così Kia e Hyundai sfidano Toyota sul fronte ibrido

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Dossier | N. 69 articoliAuto, tutte le novità dell'estate

Così Kia e Hyundai sfidano Toyota sul fronte ibrido

La Kia Niro
La Kia Niro

La Corea continua ad avanzare. Kia, il brand di proprietà della Hyundai, oggi fa bene anche in Italia dove, da una quota di mercato di poco superiore all’1% nel 2011 è arrivata a ridosso del tre per cento. Il merito di questa crescita è legato in gran parte ai nuovi modelli. La nuova Sportage è uno dei cavalli di battaglia per Kia e in Italia vale circa il 50% delle vendite. Nel segmento D compete con la Optima, ora anche ibrida plug-in. L’ultima novità tuttavia è rappresentata dalla Niro ibrida che arriverà nelle concessionarie a fine autunno. Il particolare design della Niro è opera del Centro Stile americano in California e di quello di Namyang in Korea. Si avvale di un’inedita piattaforma che in seguito sarà impiegata per i prossimi veicoli ibridi e a basso impatto ambientale del gruppo, a inziare dalla Hyundai Ioniq. Nel caso della Niro il quattro cilindri 1.6 litri a iniezione diretta a benzina (Gdi) è accoppiato al motore elettrico da 32 kW che all’occorrenza agisce sull’asse posteriore rendendo la Niro una 4x4, ed è abbinato a un cambio a doppia frizione a sei rapporti. Le emissioni di CO2 sono inferiori a 90 g/km, e in futuro è previsto anche un modello plug-in.

La Hyundai, dal suo canto guarda al futuro con la Ioniq l’unica vettura offerta in tre tipologie diverse: ibrida, ibrida plug-in ed elettrica. I primi due modelli si avvalgono del nuovo motore Kappa 1.6 Gdi, a iniezione diretta a benzina, lo stesso della Kia Niro, sviluppa una potenza di 105 cv con 147 Nm di coppia massima, abbinato alla trasmissione automatica/sequenziale Dct-6, a doppia frizione e a sei rapporti. Il terzo modello, invece, è totalmente elettrico. Ha una batteria agli ioni di litio-polimeri della capacità di 28 kWh che le consente di percorrere circa 250 km in solo elettrico. Il motore elettrico, l’unico presente in questo caso, è capace di 120 cv (88 kW) con una coppia massima di 295 Nm.

In Ssangyong, l’altra coreana, hanno le idee chiare e entro tre anni il modello più vecchio sarà la best seller nuova Tivoli, infatti hanno l’intenzione di lanciare un veicolo nuovo all’anno fino al 2019. Una novità è la XLV, a metà strada tra sw e crossover che unisce la praticità alla seduta alta da suv ed ha anche la versione Awd.

Tra le giapponesi spicca la Suzuki che porta al debutto la sua prima vettura ibrida, la Baleno che costa solo 1000 euro in più rispetto alla benzina. Per il momento non hanno ancora in commercio una vettura elettrica pura, ma assicurano che quando ci saranno le infrastrutture si faranno trovare pronti, pure con il modello fuel cell. Per adesso la scelta ricade sull’ottimizzazione dei consumi sui motori a benzina che hanno il loro “flag” nella gamma booster jet (1.000 e 1.400) che dà il massimo ai bassi regimi, per non far rimpiangere la grande coppia appannaggio dei motori diesel.

Per Toyota c’è il grande ritorno della plug-in presente al prossimo Salone di Parigi con il modello Prius Prime, dopo che il progetto plug-in era stato oscurato dalla forte attenzione per l’ibrido che ha portato il colosso giapponese a contare ben 9 milioni di ibride vendute al mondo. Per il 2050 l’obiettivo è quello di abbassare del 90% le emissioni di CO2 di media su tutta la gamma, compreso il marchio Lexus, che a gennaio vedrà l’arrivo della nuova LC Hybrid.

Mitsubishi guarda al futuro attraverso la Outlander Hybrid plug-in, con la quale vogliono veicolare il loro progetto di mobilità per raggiungere entro il 2020 il 20% di immatricolazioni con le versioni plug-in, tecnologia che arriverà anche su Pajero e L200, e sulla Asx già nella seconda metà del 2017.

Nell’ambito dell’Alleanza Renault-Nissan è quest’ultima che si sta impegnando a fondo nelle vetture totalmente elettriche, strizzando l’occhio anche alla guida autonoma. Un obiettivo green che mira a trascinare tutta la gamma. Con il suo marchio di lusso Infiniti, cala il suo asso chiamato QX30, sorella a 4 ruote motrici della Q30 di segmento C entrambe prodotte in Uk a Sunderland. Avrà una sola motorizzazione 2.2 diesel di origine Mercedes con il cambio a 7 rapporti a doppia frizione.

Mazda all’insegna della concretezza è focalizzata sui motori SkyActive che dichiarano consumi vicini a quelle delle ibride. Ha presentato di recente la Cx-4 una crossover sportiva ed elegante con uno stile che sposa appieno il corso del nuovo Kodo design. Con i suoi 4,60 metri di lunghezza supera la CX-5 di 6 cm ed è più bassa di 17. Ha un piglio più sportivo ma per ora non dovrebbe arrivare in Europa. È in crescita grazie a Cx-3 e lo sarà di più con l’arrivo della Mazda3 1.5 diesel. (M.Ter.)

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