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Quell’hi-tech nascosto nei pneumatici

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Mobilità e Tech

Quell’hi-tech nascosto nei pneumatici

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Le nuove Pirelli PZero montate su una McLaren 570 Gt
Le nuove Pirelli PZero montate su una McLaren 570 Gt

Altro che gomme. I pneumatici sono sempre più un concentrato di tecnologia. Per le prestazioni, la riduzione di consumi e rumorosità, per la sicurezza e per evitare le forature.

Tutti noi le chiamiamo banalmente “gomme”. Ma quei quattro elementi tondi e neri che collegano auto e asfalto sono molto di più. Sono uno dei migliori esempi dell’evoluzione automobilistica.

Partiamo dalle emozioni, dai prodotti per le supercar. Pirelli ha appena lanciato il PZero 2016. Un modello ormai storico, che punta sulla tecnologia e sulla personalizzazione. Sì perché non basta dire PZero: ogni Casa Costruttrice ne sviluppa uno in base alle esigenze del modello. In comune c'è invece il processo di sviluppo e il travaso tecnologico dalla F1 . Nel dettaglio, PZero vanta l’F1 Bead, ovvero la “spalla” rinforzata” che assicura una risposta di sterzo immediata.

Ci sono poi l'Extended Range Profile (per un'usura regolare) e il nuovo disegno del battistrada, ottimizzato per l'utilizzo sul bagnato e la riduzione del rumore. Per tornare alle personalizzazioni, di PZero ne esistono tre modelli PZero Corsa, il più estremo. Uno per le berline e uno per le auto intermedie, sportive ma non troppo.

Michelin non è da meno. Il suo prodotto di punta si chiama Pilot Sport Cup 2 ed è stato presentato in esclusiva per la Bmw M4 Gts, ma fa capire dove arriveranno presto o tardi tutti i prodotti dell'azienda francese. Il pezzo forte è la tecnologia Bi-Compound del battistrada, dal disegno asimmetrico, così come asimmetrica è la carcassa. Un mix che dà equilibrio tra handling, grip e durata.

Più “terra-terra”, per non rimanere mai... A terra, è il pneumatico “antiforatura” Driveguard di Bridgestone, che sfrutta la tecnologia Nano Pro-Tech: in sintesi, è una mescola ottenuta in laboratorio che ottimizza gli attriti fra le molecole di carbonio, riducendo in questo modo la generazione di calore nei fianchi. Così, il pneumatico non perde la propria forma anche quando la pressione è a zero.

Un’altra evoluzione interessante è quella degli “all season”, buoni per tutte le stagioni. Sì, il concetto non è nuovo, ma la ricerca sulle mescole ha consentito incredibili passi avanti. Michelin Cross Climate, per esempio, la cui ampliato l’offerta è stata ampliata ed è ora disponibilee in 19 nuove dimensioni, da 14 a 19 pollici di cui cinque saranno dedicata a crossover e suv. Crossclimate è salito alla ribalta delle cronache nel 2015 per essere stato il primo pneumatico ad abbinare in solo prodotto sia le tecnologie estive sia quelle invernali, dando così la possibilità agli automobilisti di avere un solo treno di gomme da utilizzare tutto l'anno, senza doversi preoccupare del cambio delle condizioni atmosferiche.

Tra i quattro stagioni spicca anche Goodyear Vector 4Seasons Gen 2, in grado di offrire prestazioni analoghe a quelle di prodotti estivi in estate e a quelle degli invernali quando fa freddo. La domanda che sorge spontanea è: perché allora continuare a produrre tutto il resto della gamma? Detto questo, il concetto di base è che gli “all season” di nuova generazione sono in gerere coperture estive con certificazione invernale (in altre parole, sono riconosciuti dalla legge) e non hanno nulla a che fare con i già noti M+S.

Infine, nei prossimi anni, i pneumatici comunicheranno con la centralina dell’auto, che in base a pressione/temperatura/usura calibrerà gli eventuali interventi dell’Esp, oltre a suggerire al guidatore quando è ora del cambio gomme. (A.To.)

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