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Harley-Davidson Roadster, come va la sportiva di Milwaukee

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Harley-Davidson Roadster, come va la sportiva di Milwaukee

Harley-Davidson Roadster, come va la sportiva di Milwaukee
Harley-Davidson Roadster, come va la sportiva di Milwaukee

Che è di Milwaukee, cittadina del Wisconsin sede storica di Harley-Davidson, la Roadster lo ricorda ogni volta a chi sale in sella (o meglio scende, visto che è a soli 785 mm da terra): la scritta “Milwaukee Usa” è infatti incisa sul manubrio, proprio sotto la ridottissima strumentazione composta da un ampio contagiri analogico del diametro di quattro pollici con un tachimetro digitale che indica velocità e percorrenze. Disponibile dallo scorso giugno, in quattro colorazioni (tutta nera a 13mila euro, con strisce decorative rosse a 13.300 euro, e bicolore nero-argento, come quella della prova, a 13.600 euro), la Roadster è il settimo modello della famiglia Sportster, gamma nata nel 1957 spingendo l'acceleratore sull'aspetto sportivo. Sportiva sì, con il vistoso bicilindrico a V di 1202 cc, raffreddato ad aria (già presente su altri modelli della famiglia Sporster), e capace di 103 Nm a 3.750 giri, ma pur sempre Harley-Davidson: la Roadster infatti abbonda nell'acciaio e sulla bilancia segna 250 kg a secco, anche se il pieno del serbatoio la cui capacità è di soli 12,5 litri non fa una grande differenza. Eppure la ciclistica azzeccata della Roadster la rende un'agguerrita “macinacurve” nel misto.

In sella. Sulla Rodster l'impostazione è più da naked che da custom, con il busto non molto lontano dal manubrio, piuttosto basso, e con le pedane abbastanza alte (gli over 180 cm si ritrovano le ginocchia molto piegate). A proposito di pedane: sono molto larghe e, oltre a dare un po' d'impiccio quando si manovra la moto restando in sella, costringono a cercare i pedali con le punte dei piedi. Il cerchio anteriore da 19 pollici e il posteriore Offset-Split a 5 razze in lega di alluminio da 18 pollici sono stati progettati ad hoc per la Roadster: sono molto leggeri e contribuiscono all'equilibrio e alla vocazione sportiva della moto, insieme con gli pneumatici, piuttosto agili essendo, rispettivamente, di 120/70 e 150/70. In particolare, il cerchio da 19 contribuisce a dare un po' di luce in più alla Roadster: in altre parole, nelle curve non si tocca subito con le pedane, anche se si arriva prima di quanto si vorrebbe. Nuova è anche la forcella a steli rovesciati di 43 mm a cartuccia singola con molle tri-rated, e con robuste piastre di sterzo; dietro troviamo due ammortizzatori coilover e molle tri-rated con precarico regolabile. Le sospensioni della Roadster hanno la maggior escursione tra tutte le Sportster: 115 mm davanti e 81 mm al posteriore. Non fanno gridare al miracolo, ma rispetto ad altri modelli della gamma, su pavè e buche cittadine prese in scioltezza non dovrete dire addio alle vostre otturazioni.

Su strada. In città la Roadster, grazie al manubrio largo e al buon raggio di sterzata, consente di manovrare con agilità: sfilare le auto in coda non è un problema. Si apprezza in particolare l'erogazione del motore, già pronto dai 2000-2500 giri per poi allungare fino a 4000-4500. Il cambio a cinque marce funziona discretamente bene, ed è sempre agevole trovare la folle al semaforo; è sempre rumoroso quando s'innestano le marce, ma è una caratteristica di tutte le Harley-Davidson, Touring comprese. Quanto all'impianto frenante - composto da un doppio disco flottante anteriore da ben 300 mm, e uno posteriore da 260 mm - funziona a dovere e ferma la Roadster in spazi ragionevoli. E c'è l'Abs di serie a intervenire se si pesta con troppo vigore sul pedale del freno. La sella sembra monoposto, ma non lo è: in realtà, è possibile dare un breve strappo a una persona minuta, nulla di più, a rischio di rovinare un'amicizia, visto che la porzione di sella è risicata e non ci sono appigli a cui aggrapparsi. Poche le vibrazioni, e solo a moto ferma al minimo: le giunzioni elastiche tra motore e telaio le riducono drasticamente. Quando si lascia la città, inizia il divertimento: tra le curve, infatti, è bello sfruttare la coppia della Roadster giocando con il gas e senza dover usare il cambio; in uscita di curva la spinta del V-Twin è sempre una garanzia. Con il suono del doppio scarico (quello di serie) che è sempre musica per le orecchie.

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