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Dieselgate, aumenta il pressing della Ue su Volkswagen

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Dieselgate, aumenta il pressing della Ue su Volkswagen

L'Unione Europea sta iniziando a far sentire tutta la sua irritazione nei confronti del Gruppo Volkswagen relativamente alle operazioni necessarie per dimenticare il dieselgate. Il nervosismo è determinato dal fatto che fino ad oggi la risposta del colosso di Wolfsburg allo scandalo delle emissioni di ossido di azoto sui motori diesel si sia concentrata esclusivamente sull'America, tralasciando quindi l'Europa. Le autorità europee sono dunque in pressing e chiedono a Volkswagen di valutare il riacquisto delle auto coinvolte nel Vecchio Continente, giudicando l'attuale programma di richiami insufficiente.

Secondo il Financial Times, l'Unione Europea avrebbe inviato una lettera ufficiale ai vertici del Gruppo Volkswagen nella quale viene messa in evidenza la necessità di concedere un'attenzione speciale ai clienti che vorrebbero vendere la loro vettura, non riuscendoci a causa appunto delle operazioni di richiamo.

Nel frattempo, in una rarissima intervista concessa al Der Spiegel, Hans Michel Piech e Wolfgang Porsche hanno ribadito che le rispettive famiglie sono molto unite (controllano oltre il 52% della partecipazione azionaria nel Gruppo) e hanno confermato il pieno supporto al chairman Hans Dieter Pötsch e all'amministratore delegato Matthias Müller per il loro impegno volto ad arginare gli effetti del dieselgate. Hans Michel è il fratello di Ferdinand Piech e insieme a Wolfgang Porsche ha inteso mettere a tacere le indiscrezioni di divergenze di vedute tra le due famiglie. Tutto il management ha bisogno del loro supporto.

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