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AUTO ELETTRICHE

Model 3, per l’elettrica più «economica» di Tesla prime consegne dal 28 luglio

Attraverso alcuni suoi tradizionali tweet, il Presidente di Tesla Elon Musk ha ufficialmente annunciato che le consegne dei primi 30 esemplari della nuova Model 3 scatteranno il 28 luglio. L'elettrica più economica nella storia della Casa californiana (si partirà in USA da 35 mila dollari) ha inoltre superato tutte le certificazioni per la produzione e la prima unità della Model 3 lascerà le catene di montaggio della fabbrica di Fremont venerdì prossimo.

L'annuncio è venuto come sempre dal ceo della Casa automobilistica californiana, Elon Musk, che con un tweet ha chiarito che il 7 luglio sarà prodotto il primo esemplare della Model 3, mentre entro il 28 dello stesso mese è prevista la consegna delle prime 30 unità. Una volta partita la produzione Tesla punterà ad arrivare a 20.000 esemplari mensili per la fine dell'anno. Ribattezzato dallo stesso Musk SN1, ovvero Serial Number 1, il primo esemplare verrà prodotto dalle nuove linee di montaggio installate ormai da diversi mesi nella fabbrica di Fremont in California. Come è noto la Model 3, non è solo la più piccola delle Testa a propulsione esclusivamente elettrica in gamma oltre ad essere in vendita con un prezzo di listino più accessibile: 35 mila dollari (a aprtire da questa cifra, il che potrebbe essere tradotto accessori compresi in un almeno 40/45 mila euro).

Dal 31 marzo dell'anno scorso quando la Model 3 è stata presentata la richiesta è arrivata in poco tempo a sfiorare le 400.000 unità a fronte di un versamento iniziale sotto forma di caparra pari a circa 1.000 dollari. È probabile che sempre il 28 luglio sia programmato un evento dove verrà svelata la versione definitiva della Model 3 e aperto il configuratore online con i primi 30 clienti che riceveranno la loro tanto attesa Model 3 alla presenza dello stesso Elon Musk. Da quel momento la produzione partirà regolarmente e crescerà a ritmo sempre più serrato. Musk ha, infatti, previsto, di passare dai 100 modelli prodotti ad agosto fino ai 1.500 di settembre, per arrivare a regime o quasi ai 20.000 mensili entro il mese di dicembre. L'obiettivo finale, ma è ancora difficile dire quando lo si raggiungerà, a 500.000 auto prodotte annualmente. Da spiegare che le prime consegne sono destinate ai dipendenti di Tesla che l'hanno prenotata per poi passare ai normali acquirenti con le immatricolazioni che inizieranno prima dalla costa ovest degli Usa per arrivare alla costa est e a seguire approdare anche in Europa. Si stima che i primi clienti italiani della Model 3 potranno davvero sedersi a bordo della loro nuova Tesla soltanto nella seconda metà del 2018.

Il nodo delle elettrichee la corsa verso i 500 Km
Le auto elettriche elettriche rappresentano il futuro prossimo dell'auto. Un futuro, promettente ma con molte criticità. E in questa partita non c'è – ovviamente - solo Tesla, ma anche i tradizionali big dell'automobile che non accettano un improbabile ruolo di incumbent e hanno lanciato da tempo la sfida alla casa californiana soprattutto sul nodo centrale delle auto a batteria: l'autonomia. Per dire basta alla range axiety, la paura di rimanere a secco di energia lontano da un punto di ricarica, l'obiettivo è superare la soglia psicologica dei 500 chilometri di autonomia. E non si tratta di scenari futuri bensì di soluzioni a portata di mano: GM ha sviluppato, con il contributo della coreana LG, la Chevrolet Bolt (che in Europa si chiama Opel Ampera-e ed entrerà nel carnet di Psa) ed è una compatta accreditata di ben 500 km di autonomia.
Il listino parte da 33mila euro, è già in vendita in Norvegia, paese elettrico per eccellenza a suon di sgravi fiscali, e sarà introdotta nei prossimi mesi in Germania e Francia e arriverà nel 2018 in Italia, dove le auto elettriche pesano per lo 0,1% del mercato.

La compatta Usa con tecnologia coreana sfida la rinnovata Renault Zoe (che grazie a una nuova batteria sempre made by LG, può viaggiare per 400 km senza dover ricaricare) e la cugina Nissan Leaf che ora di chilometri ne fa 250 ma i prossimi mesi arriverà quella da 500 chilometri. Ma qui siamo nel campo delle auto “popolari”, mentre la partita con Tesla si gioca sul settore premium dove Tesla ha piazzato Model S e il suv Model X.

Mentre la Model 3, che Elon Musk introdurrà come acennato sopra nei prossimi mesi dopo un pre-lancio che ha fruttato 400mila ordini, si posiziona più in basso delle Model S e Model X e va insidiare medie premium con motori a combustione come Bmw Serie 3, Mercedes Classe C e Audi A4.

Va detto che i tedeschi già adesso hanno in gamma elettriche pure (Bmw i3 e Vw e-Golf con autonomia di 300 km per entrambi i modelli, ma il vero obiettivo restano i 500 km e anche di più). Il gruppo Volkswagen, che conta di vendere 1 milione di elettriche all'anno a partire dal 2025, ha varato un programma di sviluppo di modelli full electric che facendo leva su una piattaforma realizzata ad hoc (chiamata Mbe, Modulare Elektrifizierungsbaukasten) che permetterà di adattarsi a batterie di nuova generazione. La I.D. (così si chiama il prototipo di elettrica Vw a lunga autonomia che diventerà un modello di serie nel 2020) ha un compito ambizioso: diventare il simbolo della terza fase del marchio di Wolfsburg, dopo il Maggiolino e la Golf. Sul fronte dell'elettrico Long Range c'è ovviamente Audi che prepara un suv da 500 km di autonomia e 500 cavalli. Mentre Porsche punta sulla Mission E, sportiva a batteria sembra da 500 Km, finora presentata come concept ma arriverà nel 2019 ed è pensata per dare più di un fastidio a Tesla. Bmw e Mercedes, che già dispongono elettriche di autovetture a grande autonomia, hanno varato programmi di sviluppo che puntano alla creazione di una nuova generazione di modelli. Bmw lancerà nel 2021 una vettura (nota come iNext) che sarà elettrica, connessa e con sofisticate funzioni di guida autonoma. Nel gruppo Daimler entrerà a far parte il neonato category brand EQ e si partirà con un suv che arriverà nel corso del 2018 con un prezzo simile alla GLC, cioè circa 45.000 euro.

Tra i competitor di Tesla c'è anche Jaguar: la marca inglese sta preparando per l'anno prossimo la I-Pace, un crossover a zero emissioni e sempre con 500 chilometri di autonomia. La sfida dei 500 km è dunque partita ma quali sono le tecnologie abilitanti e gli attori in gioco? Va detto in primis che la tecnologia delle batterie e quella degli ioni di litio è matura ed è allo stadio finale della sua evoluzione.

Le Tesla e le altre e-car a lunga autonomia non hanno batterie “magiche”, bensì accumulatori che stipano un enorme numero di singole celle (analoghe peraltro a quelle dei cellulari). L'aumento della durata è reso possibile dai costi in calo e dalla volontà delle case di investire (e, al momento, perdere) più soldi per ogni vettura prodotta. E le batterie sono appannaggio di aziende coreane, cinesi e giapponesi e rispondono ai nomi di LG, Samsung Sdi, Amperex e Panasonic.

Bosch ha annunciato che investirà 400 milioni di euro l'anno per far progredire l'elettromobilità. Quello che serve per lo sviluppo dell'auto elettrica alla spina è ridurre i costi e aumentare la densità. Una partita non facile che finora non ha dato prodotto innovazioni “disruptive” ma affinamenti di una tecnologia creata da Sony nel 1991 grazie al genio del professor John Goodenough che a tra l'altro a 94 anni si è rimesso al lavoro su nuovi isolanti al vetro. E, intanto il Fraunhofer Institute, ha sviluppato un sistema di packaging che permette di avere pacchi da 1.000 km nel volume di quelli da 500.

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