Elettrificazione, guida autonoma, auto connesse, ma anche tanti, tantissimi suv. Sono questi i temi chiavi del Salone di Francoforte che apre oggi e domani per gli operatori, e che si protrarrà fino al 19 settembre.
A due anni dal salone dello scandalo, quello dove esplose il dieselgate firmato Volkswagen, Francoforte torna a essere la capitale dell’automobile con una rassegna che si annuncia densa di novità e annunci di strategie e contraddistinta da nove defezioni di peso: tra cui Fiat, Alfa, Jeep ma anche Peugeot, DS (nel gruppo Psa espone solo Citroën e la nuova arrivata Opel), mentre è presente Renault ma non gli altri marchi del gruppo come Nissan e Volvo che però ha già fatto parlare visto che a luglio ha annunciato che dal 2020 venderà solo auto elettrificate. In una mossa che ha dominato le cronache di una calda estate sotto il profilo degli annunci delle case in fatto di nuovi modelli e di strategie. E qui entra in ballo la questione diesel, un motore che nonostante i grandi pregi, è entrato nel mirino dei legislatori e dei media e di molti che ne hanno decretato la morte prematura sulla scia di nuovi inchieste giudiziarie che impattano anche su Psa, oltreché su Renault-Nissan. Di annunci ad alto effetto wow dei governi inglese e francese che dichiarano, non si sa su quali basi, una messa al bando dei motori termici a partire dal 2040, mentre i cinesi sembra vogliano farlo dal 2030. Del resto l’auto elettrica aiuta non poco i player cinesi perché livella le competenze (e la competizione) nonché colma il gap con le case occidentali che vantano oltre 100 anni di esperienza nel mondo dei motori a scoppio.
Il salone dell’auto di Francoforte che apre oggi è una finestra su un mondo dell’auto in rapido cambiamento. Mentre l’assenza di gran parte di Fca non permette di capire se e quando il gruppo guidato da Sergio Marchionne approderà in una nuova realtà visto che per tutta l’estate si si erano susseguiti rumors di accordi con Geely prima (la casa che comprò Volvo quasi 8 anni fa) e con Great Wall.
Intanto a Francoforte, Toyota e Mazda sono più vicine dopo il rafforzamento del patto del 2015 che adesso si trasforma in alleanza industriale, tecnologica e finanziaria. Le due giapponesi hanno deciso di sviluppare tecnologie per i veicoli elettrici e tecnologie per le connected car, ma anche rivoluzionari motori a benzina senza candela, dall’efficienza molto elevate (-30% nei consumi.)
Il tema dell'auto elettrica è centrale al Salone di Francoforte, tuttavia gli annunci di peso sono stati fatti nei giorni scorsi con Jaguar Land Rover che segue la mossa di Volvo e produrrà dal 2020 solo vetture elettrificate (ibride ed elettriche). Mentre Bmw ha svelato un piano per potenziare la spinta verso l’auto a ioni di litio con l’annuncio di 12 modelli alla spina e altri 13 ibridi e ibridi ricaricabili.
Le case tedesche hanno raccolto la sfida sull’auto premium-green di Tesla e sono pronte a far fuoco con le loro enormi capacità tecnologiche e industriali. Il gruppo Volkswagen investirà 20 miliardi di euro da qui al 2030 nella mobilità elettrica e conta per allora di realizzare versione elettriche di tutti i 300 modelli del gruppo Vw. Al Salone si presenta con nuove versioni dei suoi concept elettrici a lunga autonomia, 500 km, e capaci di guidare quasi da soli.La rivoluzione elettrica sembra essere alle porte, ma occorre stare con i piedi, anzi con le ruote per terra, perché i numeri resteranno per un paio di decenni, non superiori al 10% del mercato mondiale.
© Riproduzione riservata