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Dossier Smart City Expo, Seat studia il futuro della auto e delle città

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    Dossier | N. 51 articoliSpeciale Ces 2018, così la tecnologia cambia l'automobile

    Smart City Expo, Seat studia il futuro della auto e delle città

    DA BARCELLONA

    Non solo automobili. Nel futuro della mobilità targata Seat ci sono importanti investimenti anche in termini di tecnologie per la mobilità. Per questo, dal 14 al 16 novembre, la casa di Martorell partecipa allo Smart City Expo World Congress 2017 portando alcune novità interessanti.
    Nello stand Seat si seguono quattro vie, delineate dal Barcelona Council's Urban Mobility Plan: sicurezza, efficienza, sostenibilità ed pragmaticità e per ciascuno di questi ne viene proposto un esempio.

    Nell'area sicurezza troviamo la concept Leon Cristobal, un concentrato di sistemi tecnologici che la rendere (nella teoria), l'uso più sicura della storia del costruttore. Curiosa anche la scelta del nome, il santo patrono dei piloti e viaggiatori. Il suo alto tasso tecnologico mira a ridurre le principali cause di incidenti stradali attribuibili a errori umani. Tra questi, ricordiamo il Drive Coach, che emette un segnale sonoro per ridurre le distrazioni del conducente, o la Black Box, una sorta di scatola nera che registra dati e immagini per poi inviali ad uno smartphone determinato in caso di incidente.

    L'efficienza è qui rappresentata dai risultati del primo progetto condotto nel Metropolis:Lab Barcelona, l'incubatole tecnologico del Gruppo tedesco inaugurato lo scorso aprile. Il progetto è molto attuale e pragmatico; si tratta di un'app che mira a migliorare la mobilità all'interno delle aree urbane, segnalando zone in cui sono in corso lavori o aree “nere” nelle quali avviene un alto tasso di incidenti.

    Anche qui a Barcellona viene trattato il tema tanto delicato e “caldo” dell'automotive (e non solo): la sostenibilità. Presenti e “cariche” sono le 10 eMii che presto verranno messe a disposizione degli impiegati del Metropolis:Lab e Pier 01.

    Infine, il futuro delle tecnologie deve mantenere i piedi per terra ed essere pragmatico, cioè devo portare un reale beneficio alla mobilità. Per questo viene proposta una soluzione targata Carnet (unico centro di ricerca sulla mobilità della capitale Catalana fondata dal Gruppo Volkswagen). Il progetto si chiama Virtual Mobility Lab ed è uno strumento di simulazione e analisi degli impatti dei possibili progetti per migliorare la mobilità.

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