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Dossier Hyundai Nexo, il ritorno dell'idrogeno in formato suv

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    Dossier | N. 51 articoliSpeciale Ces 2018, così la tecnologia cambia l'automobile

    Hyundai Nexo, il ritorno dell'idrogeno in formato suv

    Al Ces 2018 di Las Vegas Hyundai ha annunciato il nome del veicolo a celle a combustibile che darà avvio alla seconda generazione di questa tecnologia del costruttore coreano. Un design contemporaneo e che segue il corso stilistico intrapreso con gli altri modelli della gamma. Nexo rientra nella strategia Connected to Future Mobility, strategia che prevede il lancio di 18 modelli a basso impatto ambientale entro il 2025. Dal punto di vista costruttivo, si tratta di un'auto con una struttura leggera e con una gestione degli spazi nuova, che cambia quindi il posizionamento delle celle. Monta un motore da 120 kW alimentato dall'energia di 135 kW, fornita per il 95 kW dalle celle a combustibile e 40 kW dalle batterie. I tempi di ricarica dichiarati sono di cinque minuti per un pieno. Le performance delle tecnologia fuel cell hanno fatto passi in avanti rispetto alla passata generazione, con uno spunto 0-100 km/h che è passato da 12,5 secondi a 9,5 secondi: un miglioramento che si attesta sul 20%.


    Fanno il loro debutto anche nuovi sistemi di guida assistita Adas che seguono la road map intrapresa, confermata anche dal recente accordo con Aurora Innovation che mira a rendere realtà entro il 2021 il livello 4 di 5 di guida autonoma. Tra i sistemi che fanno la loro comparsa, per la prima volta troviamo il Blind-spot View Monitor (BVM) che mostra al guidatore la parte anteriore e posteriore del veicolo nei cambi di direzione, il Lane Following Assist (LFA) che mantiene l'auto al centro della corsia fino ad una velocità di 145 km/h. A questi si aggiungono l'Highway Driving Assist (HDA) che, utilizzando sensori e data, assicura una marcia nei limiti imposti dalla legge e il Remote Smart Parkin Assist (RSPA) che dà la possibilità al veicolo di parcheggiare autonomamente o di individuare uno spazio per parcheggiare, anche senza il conducente a bordo.
    Ricordiamo che le fuel cell, o celle a combustibili, non sono un'invenzione degli ultimi anni, ma risalgono a 180 anni fa, e vennero poi sfruttate sfruttate nelle missioni spaziali Apollo degli Sessanta. Le celle a combustibile sono generatori chimici di energia elettrica che sfruttano il principio inverso a quello dell'elettrolisi dove la corrente elettrica scinde le molecole di acqua in idrogeno e ossigeno. Al contrario, nelle fuel cell questi due gas reagiscono l'uno con l'altro producendo energia elettrica, liberando acqua. Le fuel cell, applicate al campo automobilistico diventano una sorta di pila che alimenta motori elettrici, liberando così la vettura elettrica dalla ricarica con la presa di corrente.
    Esistono due tipologie di vetture a combustibile: con serbatoio a idrogeno che alimentano direttamente le celle, con un reformer per produrre l'idrogeno a bordo attraverso la conversione di un idrocarburo in idrogeno (o di un composto ricco di idrogeno) e anidride carbonica (residuo allo scarico); con celle alimentate direttamente a metanolo.

    Le vetture a fuel cell presentano alcuni vantaggi rispetto a veicoli con motore a ciclo otto o con propulsione elettrica e accumulatori. Qualora questi generatori elettrochimici siano alimentati direttamente da idrogeno si realizza uno Zev (Zero emission vehicle), a emissioni zero. Ma, se si usano gli altri schemi, si ottiene un veicolo a emissioni quasi nulle (Near zero-emission vehicle - Nzev). La maggior parte delle vetture fuel cell che troviamo sul mercato sono con transformer e, al di la dei facili entusiasmi, le celle a combustibile -a parte quelle alimentate da idrogeno- producono un certo quantitativo di anidride carbonica, sicuramente al di sotto delle auto a combustione interna. La svolta che questa tecnologia introduce è anche nella struttura dell'auto: i motori elettrici non hanno bisogno di cambi e tutti gruppi meccanici sono alloggiati in una piattaforma integrata, mentre i motori possono anche essere calettati direttamente sulle quattro ruote. Un cambiamento che, se in un modo o nell'altro, sta facendo ripensare i modelli di business dei player di mercato.

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