Agile, veloce, reattiva con un interno hi-tech arredato però secondo i canoni classici inglesi con profusione di materiali pregiati. Sono queste le prime impressioni al volante della Jaguar I-Pace che, svelata settimana scorsa, abbiamo già avuto la possibilità di guidare in anteprima vicino all'aeroporto di Ginevra.
Il giaguaro alla spina ha calcato le scene in forma di concept per molti mesi e ora nella versione definitiva esibisce una linea che conferma i prototipi mentre la meccanica con due motori, uno su ciascun asse, spingono il suv elettrico a una potenza totale di 400 cavalli e 696 Nm di coppia. La vettura è alimentata da una batteria agli ioni di litio da 90 kWh chd assicurano secondo il costruttore un'autonomia di 480 km, quindi al livello di auto come la Tesla Model X.
Volante sportivo, sedili in pelle contenitivi dal guscio sportivo e un alto tasso tecnologico. Sono queste le prime cose che saltano all'occhio quando ci si mette al voltante.
Niente leva del cambio (sulle elettriche non serve), solo bottoni nel centro della plancia per selezionare la modalità drive e iniziare la marcia. Nel nostro primo contatto, abbiamo percepito un'elevata agilità, data dal corretto bilanciamento delle masse (50-50). Inoltre, a differenza di tutte le concorrenti, tra cui la Model X, ha un baricentro più basso, grazie all'altezza di 1,56 metri che permette anche un'inedita meneggevolezza.
Dal punto di vista dinamico e prestazionale, i 400 cavalli vengono messi a terra con docile aggressività, ricordiamo che le elettriche hanno la coppia disponibile sin da subito. Il pedale del “gas” è molto sensibile data la sua duplice funzione: accelerare e, in fase di rilascio, recuperare energia energia in decelerrazione, così da preservare la carica della batteria. La macchina in pratica si può guidare con un solo pedale.
Nella prova tra i birilli abbiamo saggiato qualità dinamiche e di sterzo molto positive, sarà interessante provarla su strada per valutare anche l'autonomia della batteria.
La posizione di guida è buona ed è regolabile con facilità. L'interfaccia uomo-macchina ci è parsa razionale con uno schema a tutto display che rilcalca quanto visto sulla Range Rover Velar. I comandi infatti sono raggruppati in due grandi display touch a centro plancia. Molto belli da vedere, ma richiedono un po' di apprendistato per navigare tra i menu.
L'abitabilità anteriore è buona, al pari di quella posteriore ma l'accessibilità dietro è difficoltosa a causa dell'altezza della seduta che viene limitata dal passaruota e da tetto spiovente che oltre a essere un elemento di stile realizza la coda tronca scelta a fini aerodinamici.
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