Debutto europeo per la concept Nissan IMx che, in svizzera, aggiunge l'appellativo Kuro. In giapponese significa nero, colore che rappresenta il nuovo trattamento cromatico insieme al grigio, a cui è stato sottoposto il prototipo nipponico. Piccole differenze con il modello che ha esordito a Tokyo, che conserva il medesimo design, fatta eccezione per la griglia frontale.
La sostanza non muta, mentre la tecnica si aggiorna. Al di là del complesso elettrico formato da due motori (uno per asse) che realizzano 320 kW di potenza e oltre 600 km di autonomia, è il modo d'interazione tra auto e uomo a fare davvero la differenza. Al CES di Las Vegas si era parlato di tecnologia B2V (Brain To Vehicle). Ossia una serie di sistemi che consentono alla IMx Kuro di leggere letteralmente la mente del conducente. Il vantaggio, secondo quanto dichiarato da Nissan, si traduce nel fatto che, apprendendo “mosse” e “stile” di guida di chi siede al volante, l'auto può giocare d'anticipo nelle situazioni di emergenza, anticipando la manovra. È stato quantificato in 0,2-0,5 secondi il vantaggio sull'effettiva attività del conducente.
Ovviamente per far sì che ciò si possa realizzare, chi siede al volante deve indossare un dispositivo in grado di misurare l'attività delle onde cerebrali, che vengono poi analizzate dai sistemi che dovranno interagire con la guida.
A bordo si accede grazie all'apertura a libro delle portiere. Accesso facilitato dalla non presenza del montante centrale. Quattro sedute singole e un quadro strumenti formato da una palpebra realizzata con tecnologia Oled, che segue tutta la sezione frontale della vettura. Trattandosi di una concept car siamo già nell'era della guida autonoma, pertanto il volante durante le sessione di guida a favore di auto, si ritira nella plancia.
© Riproduzione riservata