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Dossier La rivoluzione delle connected car

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Dossier | N. 56 articoliElettrica, autonoma e condivisa: ecco come cambia l’automobile

La rivoluzione delle connected car

Auto connesse, servizi digitali e guida automatizzata cambiano la mobilità urbana. Nell’immagine un disegno di come Bosch immagina il futuro 
Auto connesse, servizi digitali e guida automatizzata cambiano la mobilità urbana. Nell’immagine un disegno di come Bosch immagina il futuro 

L’automobile è pronta a una delle rivoluzioni più importanti della sua storia, capace di modificare in maniera radicale la vita giornaliera a bordo. A differenza di quanto si possa pensare, visto i continui attacchi mediatici e governativi, il cambiamento non arriverà dall’addio ai diesel e dall’aumento esponenziale delle auto elettriche ma dalla commercializzazione di modelli paragonabili a device su quattro ruote. Come successo con i cellulari, passati in poco più di dieci anni da strumenti capaci di telefonare a smartphone in grado di scattare foto in alta definizione, realizzare un video in alta definizione o farci prenotare un aereo, con le auto si assisterà ad un’evoluzione molto simile. Oltre a trasportarci le vetture di un futuro tutt’altro che lontano diventeranno iper connesse e si trasformeranno in veri e propri assistenti personali, diventando così un elemento cardine nell’Internet delle cose.

Dopo il debutto del sistema Mbux sulla nuova Mercedes Classe A, i controlli vocali a bordo faranno un salto tecnologico in grado di modificare radicalmente la vita all’interno dell’abitacolo. Se fino ad oggi bisognava pronunciare frasi standard per interagire con il sistema di infotainment, tra pochi mesi si potranno fare domande sul clima e il sistema risponderà in base alle previsioni meteo. Oltre alle informazioni climatiche, la vettura diventerà una vera e propria estensione dello smartphone, grazie alla perfetta interazione con gli assistenti vocali come Siri, Cortana e Alexa. Naturalmente perché tutto ciò sia possibile la connettività e la capacità di gestire un numero sempre più cospicuo di dati saranno due elementi cardine di questa trasformazione. Come evidenziato l’auto è sempre più protagonista nel mondo della tecnologia ed è diventata “terreno” di sviluppo e interesse per molte aziende del mondo hi-tech a partire da Google, che con Waymo è al lavoro a tempo pieno su connettività e guida autonoma.

Tornando dalla Silicon Valley all’Europa il Mobile World Congress di Barcellona ha dato una chiara indicazione su dove stanno andando le aziende, automobilistiche e non, in tema di connettività a bordo. Partendo da Seat il futuro sarà un mix tra inedite app a bordo e compatibilità con lo standard 5G, con l’arrivo di nuove applicazioni e di una comunicazione quasi simbiotica tra smartphone e auto. Per veicoli connessi servono città in grado di trasmettere e ricevere dati e la capitale della Catalogna vuole trasformarsi nel laboratorio europeo 5G, diventando la prima Smart City connessa. Per far capire il cambiamento che porterà il nuovo standard di comunicazione, secondo uno studio di Accenture, si stima che solo negli Stati Uniti possa aumentare il prodotto interno lordo di 500 miliardi di dollari e creare tre milioni di nuovi posti di lavoro con un investimento di 275 miliardi di dollari. Una tecnologia che nella mobilità potrà permettere di gestire il traffico in modo tale da ridurre il numero di veicoli circolanti, aumentandone l’efficienza negli spostamenti e una conseguente riduzione del traffico a vantaggio della sostenibilità ambientale.

Dal punto di vista dei servizi di trasporti pubblico, questo significherebbe anche una riduzione dei tempi di attesa fornendo aggiornamenti minuto per minuto della situazione. Infine, un beneficio riguarda anche la ricerca del parcheggio grazie alla possibilità di avere informazioni tempestive sugli spazi liberi. Analizzando invece gli scenari futuri entro il 2024 saranno circa il 75% le auto che disporranno di una connettività cellulare, rispetto al 20% di veicoli connessi registrati nel 2015. E Qualcomm sarà uno dei maggiori player in questo segmento; l’azienda, in questo mercato da soli quattro anni con la propria piattaforma realizzata per l’automotive, si è aggiudicata i progetti di infotainment di 14 su 25 delle principali case automobilistiche offrendo tecnologie come modem cellulari, Wi-Fi e Bluetooth, sistemi di navigazione satellitare globale, soluzioni di posizionamento ad alta precisione e piattaforme software.

Proprio a Barcellona Qualcomm ha mostrato alcuni dei suoi ultimi sviluppi nel settore automobilistico, tra cui una concept car basata sull’utilizzo di connessioni 5G e Gigabit LTE, configurazioni cluster e infotainment di prossima generazione.

Tra le aziende che hanno selezionato Qualcomm non mancano marchi come Ford, Jaguar, Gruppo Psa e la cinese Geely. Passando alla guida autonoma Bmw ha puntato su Barcellona per presentare la nuova i3 utilizzabile tramite smartphone, capace di guidare in maniera autonoma (per ora in uno spazio delimitato) senza l’ausilio del guidatore. Tra le novità in arrivo nel 2018 del marchio tedesco anche la Digital Key, capace di sbloccare l’auto tramite smartphone. I device mobili sono naturalmente anche i protagonisti del progetto sperimentale firmato Huawei, partendo dal modello Mate 10 Pro in grado di riconoscere automaticamente i soggetti inquadrati come cani, gatti o cibo. si tratta ovviemnte di uno studio ma rende l’idea del progresso della tecnolgia.

Tale tecnologia è stata implementata su una Porsche Panamera, che può così capire e vedere tutto ciò che la circonda riconoscendo 1.000 oggetti di diverso tipo e di conseguenza percorrere la direzione migliore per evitare gli ostacoli incontrati sulla strada. Il progetto, ancora in via sperimentale, è stato sviluppato in sole cinque settimane, a dimostrazione che la tecnologia già presente sui modelli top di gamma Huawei è così versatile intelligente che potrà diventare molto utile anche per utilizzi diversi come appunto la guida autonoma.La rivoluzione che sta cambiando l'auto non poteva che contagiare anche l'industria del pneumatico, come dimostrano le novità firmate Brembo presentate a Ginevra e destinate nei prossimi anni ad una diffusione su larga scala come l'ultima evoluzione del Brake by Wire. Sistema che migliora la sicurezza grazie alla frenata rigenerativa e non ha più coppia di trascinamento. La novità assicura infatti un tempo di risposta del sistema (Time To Lock) di 100 millisecondi a fronte dei tradizionali 300-500 millisecondi, ricordando come un'auto ai 120 km/h percorre 11 metri ogni 300 millisecondi. Oltre alle 100 tonalità di colore differenti per le pinze, occhi puntati anche sul nuovo sistema frenante Brembo per la Formula E, presente su tutte le vetture nella stagione 2018

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